Riviera, uno studio per dare subito un futuro a 124 ettari

Mercoledì 15 Maggio 2019
IL PIANO
LIGNANO Ieri pomeriggio alla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro grande partecipazione di pubblico all'incontro tra amministratori, esperti, operatori, rappresentanti delle categorie e semplici cittadini. Motivo principale dell'incontro le prospettive di valorizzazione dell'area Sic (Sito di interesse comunitario) di Lignano Riviera, attualmente non fruibile e a rischio di estinzione. Il sito, una superficie di 124 ettari di proprietà della Pineta Mare Lignano Spa, società che riunisce un gruppo di imprenditori del Veneto e Friuli Venezia Giulia, potrebbe essere reso fruibile attraverso un intervento turistico eco-compatibile, in grado di contemperare criteri di sostenibilità ambientale ed economica. L'area denominata Riviera Nord comprende il sito d'interesse comunitario Pineta di Lignano, istituito dalla Regione nel 1999 nell'ambito della Rete Natura 2000. Una splendida oasi naturalistica che potrebbe facilmente estendersi all'isola Pingherli sul Tagliamento, per la quale è già previsto dal Piano urbanistico comunale un intervento di rinaturalizzazione con apertura al pubblico. L'area Sic è caratterizzata da un alto grado di biodiversità, messa però a rischio dal forte sviluppo del bosco, tanto che è stata documentata la scomparsa di almeno 18 specie pregiate. Data l'immediata vicinanza con il Sic di Bibione, c'è la possibilità di realizzare un corridoio di collegamento sul Tagliamento tra le due aree, così da poter creare un unico grande parco naturalistico lagunare. Un'eventualità già prevista dal Piano regolatore di Lignano. Il sindaco Luca Fanotto. ha ripercorso la storia del sito, soprattutto dal punto di vista urbanistico. «Riviera Nord è oggetto, da quasi 50 anni, di profondo dibattito ha osservato Fanotto . Stiamo parlando di un'area di grande pregio e che rappresenta prima di tutto un patrimonio della città. Per questo motivo la nostra amministrazione ha apprezzato e condiviso l'idea della proprietà di aprire un confronto sul sito, a partire da una proposta che è una sfida per questo territorio, per cercare di raggiungere un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo turistico. Un importante elemento di novità deriva anche dal tipo di percorso, dal momento che per la prima volta si sviluppa un procedimento aperto e partecipativo di questo tipo. Non siamo di fronte quindi a un progetto già definito, ma a un'idea. Non c'è un prendere o lasciare, ma la volontà di aprirsi al confronto per definire insieme le migliori soluzioni per il futuro dell'area.
L'illustrazione dello stato dell'arte dell'area Sic è stata illustrata da Simonetta Rottin, legale della proprietà. «Attualmente gli strumenti urbanistici stabiliscono per quest'area una certa capacità edificatoria ha spiegato Rottin , che negli ultimi decenni si è gradualmente ridotta e oggi conta circa il 5-6% rispetto alle previsioni iniziali». Tra i primi obiettivi dello studio c'è «la massima conservazione della biodiversità del sito ha spiegato l'architetto Francesco Fabris illustrando la proposta di studio di fattibilità. Un'operazione con la quale la proprietà donerebbe alla comunità l'uso pubblico di 74 ettari di contesto di grande pregio ecologico, che finalmente sarebbe possibile anche scoprire e fruire.
Enea Fabris
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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