DELITTO ATROCE
UDINE Rosetta Quaiattini è stata uccisa tra le 19 e le 21

Giovedì 1 Febbraio 2018
DELITTO ATROCE UDINE Rosetta Quaiattini è stata uccisa tra le 19 e le 21
DELITTO ATROCE
UDINE Rosetta Quaiattini è stata uccisa tra le 19 e le 21 di giovedì sera. Poi il suo corpo è stato dato alle fiamme e ha bruciato verosimilmente per tutta la notte, nella cucina al piano terra della sua abitazione al civico 125 di via Emilia.
I dettagli dell'atroce delitto di Beivars sono emersi ieri all'esito del primo responso orale dell'autopsia condotta dal medico legale Carlo Moreschi sui poveri resti dell'anziana ex infermiera, trovata venerdì mattina dai Vigili del fuoco intervenuti a spegnere l'incendio nella sua abitazione, carbonizzata e con un profondo taglio alla gola.
Il medico legale è poi tornato nella casa colonica di Beivars per cercare di chiarire alcuni aspetti emersi nel corso dell'esame autoptico, reso particolarmente complicato nella lettura delle tracce dalle condizioni in cui sono stati rinvenuti i poveri resti della vittima. Ad accompagnarlo c'erano il pm Paola De Franceschi e i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale che, diretti dal tenente colonnello Roberto Scalabrin, stanno conducendo le indagini. L'anatomopatologo deve ancora stilare la sua perizia ma le prime anticipazioni consentono agli inquirenti di restringere il campo, almeno sull'orario della morte, come confermato dal Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo.
Il dettaglio non sposta però il campo delle indagini, ancora orientate su tutte le piste possibili. Rosetta può aver aperto al suo assassino? L'ha uccisa una persona che conosceva? O la mano del killer è quella di uno sconosciuto? Sono le domande che ancora si pongono gli inquirenti.
A causare il decesso dell'anziana è stato con ogni probabilità il profondo taglio alla gola, già riscontrato dal medico legale nel corso del primo esame esterno. Ma secondo quanto si è appreso, sul corpo dell'anziana sarebbero state trovate anche altre ferite. Dal primo esito dell'autopsia non sarebbero emerse al momento indicazioni tali da consentire di individuare con assoluta certezza il tipo di lama, probabilmente un coltello, utilizzato per provocare la profonda ferita al collo della vittima.
L'arma ancora non si trova. I carabinieri l'hanno cercata a lungo fin dai primi passi delle indagini. Nei cassonetti e nei terreni circostanti l'abitazione, battuti palmo a palmo anche con l'ausilio dei volontari della protezione civile e con l'utilizzo di metal detector. Senza esito anche le ricerche nella roggia condotte dai carabinieri subacquei arrivati appositamente da Genova per portare il proprio contributo alle indagini. Cominciate martedì pomeriggio, le ricerche sono terminate ieri dopo una perlustrazione accurata della roggia.
Nel frattempo continuano le indagini dei militari dell'Arma che anche ieri hanno ascoltato numerose persone tra familiari, conoscenti e quanti altri sono entrati in contatto negli ultimi tempi con la vittima per cercare di rimettere a posto le tessere di un puzzle che ancora non combaciano.
Risposte importanti sono attese ancora anche dagli esiti degli accertamenti dei Carabinieri del Ris di Parma che hanno lavorato tutta la giornata di sabato all'interno dell'abitazione alla ricerca di tracce lasciate dall'assassino, anche se nascoste dalla fuliggine che ha coperto la scena del crimine.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci