Contrabbando, a Udine illegale il 15% delle sigarette

Venerdì 6 Dicembre 2019
LA VICENDA
UDINE Udine è la seconda città d'Italia per sigarette di provenienza illecita. Lo dice un report sul livello di contrabbando nel nostro Paese realizzato da Intellegit e British American Tobacco. Nella classifica delle città interessate dal fenomeno, dopo Napoli che svetta al primo posto come regina del contrabbando, segue a non molta distanza al secondo posto Trieste, staccata di pochi punti percentuali, con il 20,7% di sigarette di provenienza illecita. Al settimo c'è per l'appunto Udine con il 15% di pacchetti. Un dato quasi triplo rispetto alla media nazionale. Secondo gli esperti di Intellegit e di British american tobacco, i dati così rilevanti registrati a Trieste (20,7%) e Udine (15%) si possono spiegare in parte per la presenza di pacchetti provenienti dalla Slovenia (e quindi in parte leciti) ma non sufficienti a spiegare un dato così elevato. Grazie alle indagini condotte sul territorio che mixano i risultati provenienti da mistery shopper (acquisto di prodotti al mercato nero in incognito) e Eps (raccolta pacchetti da terra o da cestini) emerge che a Trieste e Udine ci sono pacchetti provenienti dall'Est Europa che arrivano o via mare (tramite i traffici marittimi che passano per il Porto) o via transfrontaliera via bus o camion o treno.
Questi ultimi in particolaresecondo gli esperti porterebbero in Italia traffici di contrabbando o una quantità di stecche per persona lecita (4 stecche a persona senza necessità di passare per la dogana) ma in gran quantità, pacchetti che poi vengono rivenduti al mercato nero e non utilizzati ad uso personale. In sostanza, sostengono, se si trattasse di solo commercio lecito transfrontaliero dalla Slovenia, i dati rilevati sarebbero nettamente inferiori.
Si calcola che in Italia 5,5 sigarette consumate ogni 100 siano di provenienza illecita (nei primi 9 mesi 2019). Un dato che ci posiziona al 19° posto in Europa (prima la Grecia con il 24%, seguono Irlanda al 21%, Lettonia al 20% e Francia al 14%) e che si conferma sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti. Un fenomeno che appare fortemente legato ai differenziali di prezzo dei prodotti leciti che in altri Paesi, come Ucraina e Bielorussia, arrivano a costare 4,26-4,35 euro in meno rispetto al prezzo medio di un pacchetto in vendita nel mercato legale in Italia (circa 4,90 euro). Si stima che le perdite per le casse dello Stato italiano (Iva e accise mai versate) siano state di circa 730 milioni di euro nel solo 2018, e di circa 10 miliardi l'anno su scala Ue. I pacchetti di contrabbando in Italia provengono principalmente dal canale duty free (circa il 40%) - privi del tassello fiscale - dal quale vengono sottratti per essere reimmessi nel mercato nero. Al di fuori di questi casi, le sigarette introdotte nel mercato illecito in Italia provengono principalmente dall'Ucraina (11,4%) e transitano attraverso hub in Polonia e Romania prima di raggiungere l'Emilia-Romagna (via Trieste), dove la merce viene smistata. Mentre le sigarette provenienti dall'Est Europa vengono trasportate nel nostro Paese prevalentemente su gomma, i flussi provenienti da altri Paesi quali Spagna e Grecia seguono rotte via mare.
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