Bini: un milione per il commercio di vicinato per salvare le imprese

Martedì 18 Febbraio 2020
IL CASO
UDINE Il terziario cioè commercio, servizi e turismo rappresenta il 56% del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, vale il 72% del valore aggiunto dell'intero Fvg, pari a circa 24 miliardi, e nel 2019 ha perso 1.370 imprese, risultato delle 1.806 nuove nascite e delle 3.176 cessazioni. Danno segno di vivacità le imprese legate al turismo, mentre soffre il commercio, in particolare quello di vicinato e quello situato in montagna. Una condizione tale che l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, ha annunciato un emendamento della Giunta alla legge SviluppoImpresa, in discussione in Consiglio regionale, con il quale si stanzierà un milione per sostenere il commercio di vicinato, recependo così una puntuale istanza di Confcommercio.
IL QUADRO
È questo il quadro illustrato ieri a Udine dall'Osservatorio congiunturale-quarto trimestre 2019 di Confcommercio Fvg, presenti il presidente Giovanni Da Pozzo, il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani e Bini. Il calo delle imprese dell'ultimo anno è «influenzato dalle performance del commercio, la cui emorragia di imprese non si arresta, con un calo del 11% degli operatori nell'ultimo decennio», ha specificato Da Pozzo, come dimostra il dettaglio delle cessazioni: -771 imprese nel commercio, -347 nel turismo e -252 nei servizi. Il turismo, invece, «si conferma strategico per la nostra regione», ha aggiunto il presidente. Se nel commercio la criticità è diffusa, sono tuttavia le zone di montagna a segnare maggiormente il passo, dove il tasso di imprenditorialità è in calo, tanto che sono il 34% le imprese del terziario nate nell'ultimo decennio nei Comuni montani, a fronte del 40% registrato nelle altre zone della regione. Eppure, proprio gli esercizi di vicinato nelle zone marginali sono «baluardi di vita anche sociale, non solo economica», ha affermato Da Pozzo.
LA REGIONE
Una visione condivisa dalla Regione, che con la copertura di un milione all'emendamento allo SviluppoImpresa sosterrà le piccole attività commerciali nei Comuni con meno di 3mila abitanti, con interventi a fondo perduto. L'assessore Bini ha anche annunciato che sarà rivista la legge regionale sul Commercio, la 29/2005, non appena sarà approvata SviluppoImpresa. Complessivamente, comunque, il terziario si conferma il settore trainante anche dal punto di vista degli occupati, che in questo ambito sono cresciuti di 12mila unità negli ultimi dieci anni, contro il calo di 16mila posti nell'industria. All'interno del comparto, però, c'è stato un «travaso», poiché il commercio nello stesso decennio ha perso 5mila posti di lavoro, gli stessi che ha guadagnato il turismo.
PROSPETTIVE
Per quanto riguarda le prospettive, la fiducia delle imprese risulta stabile almeno per il primo trimestre di quest'anno, seppure con la distinzione tra commercianti al dettaglio - che continuano a dimostrarsi «sfiduciati» - e operatori turistici, decisamente più ottimistici. Sostanzialmente stabile la situazione relativa alla liquidità, mentre migliora la tempistica dei pagamenti da parte dei clienti, così come i prezzi praticati dai fornitori delle imprese. L'Osservatorio Confcommercio ha testato gli umori anche alla trasmissioine telematica dei corrispettivi, una delle novità introdotte dalla legge nel 2020. Il 56% degli esercenti in regione ha acquistato un nuovo registratore telematico e il 73% sa che c'è la possibilità di usufruire di un credito d'imposta per rinnovare il proprio registratore di cassa. Il costo per l'acquisto di questo strumento è in generale però considerato eccessivo e tra gli esercenti che danno un giudizio negativo della normativa la metà teme che l'andamento economico della propria attività possa essere essere compromesso da questa novità.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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