Rosso diretto inevitabile

Lunedì 21 Giugno 2021
Rosso diretto inevitabile
ROMA L'en plein all'Olimpico, 3 vittorie su 3 partite, certifica lo spessore della Nazionale e al tempo stesso il 1° posto del gruppo A. Gli azzurri, come promesso anche in pubblico, recitano semplicemente il solito copione che esalta il pubblico dell'Olimpico e chi è a casa davanti alla tv. Non sono, insomma, capaci di rinunciare al gioco che sta caratterizzando la loro coinvolgente avventura. Così battono il Galles (qualificatosi da secondo) e vanno a Londra, accettando la sfida di entrare nel lato più complicato del tabellone dell'Europeo, dove ai quarti potrebbe incrociare il Belgio di Lukaku e in semifinale la Francia di Mbappé. Domani, nel tardo pomeriggio, conosceranno intanto l'avversaria negli ottavi di sabato: uscirà dal match tra l'Ucraina e l'Austria.
NUOVO STEP
Mancini, tanto per dar forza al suo regno, semina altri primati nel suo percorso: 30 i risultati utili consecutivi, eguagliata dopo 82 anni la miglior striscia di sempre firmata da Pozzo (con una vittoria in più: 25/24), 11 successi di fila (replicata la serie del 2019) senza prendere reti (non ne incassa da 1055 minuti) e 7 gol nelle 3 partite della fase a gironi per copiare il record di Maldini al mondiale in Francia del 98. L'1-0 contro il Galles, dopo i tris con la Turchia e la Svizzera, è striminzito solo nel punteggio. La maxi rotazione, differenti 8 giocatori di movimento su 10, non incide sull'esibizione ancora convincente. Il risultato è meritato quanto i precedenti: lo dimostrano le chance create e Donnarumma spettatore. In più c'è il pieno recupero di Verratti, in campo per tutta la partita.
ECCO 6 IN GINOCCHIO
È, dunque, l'altra faccia dell'Italia. Che piace e diverte lo stesso, come se non fosse stata corretta. E invece è diversa da quella che ha vinto facile contro la Svizzera: entrano Verratti e i panchinari, battezzati comunque da Mancini come titolari, Toloi, Bastoni, Emerson, Pessina, Bernardeschi, Belotti e Chiesa. Giocatori di sostanza e di qualità. Confermati solo Donnarumma, Bonucci e Jorginho. Il ct, lo ha spiegato alla vigilia, avrebbe scelto il turnover a priori. Anche con la Nazionale ancora in bilico, cioè senza la qualificazione. Fa caldo (più di 30 gradi) e la full immersion è sconsigliata. Da preservare soprattutto Di Lorenzo e Acerbi (entrato dopo l'intervallo), visto che Florenzi e Chiellini sono infortunati, Spinazzola, spesso penalizzato da guai muscolari, e Barella, costretto a convivere con qualche doloretto. Riposo pure per Locatelli, Insigne e Immobile: l'obiettivo è averli freschi sabato. Berardi, colpito sia contro la Turchia che contro la Svizzera, sale con il sorriso in tribuna. Dopo gli inni, i calciatori del Galles si inginocchiano. Con loro anche gli azzurri Toloi, Emerson, Pessina, Belotti, Bernardeschi e Chiesa che è il più veloce ad alzarsi. La Federcalcio li ha lasciati liberi di scegliere se aderire all'iniziativa contro il razzismo promossa dai paesi anglosassoni ispirandosi al movimento Black Lives Matter.
ANCORA SOTTO LA SUD
L'Italia ha il suo approccio standard nelle gare di questo Europeo. Studia l'avversario e, a metà tempo, lo mette alle corde. Il ritmo anche contro il Galles è in crescendo. Come la performance di Verratti che, sotto osservazione nel pomeriggio del rientro, fa vedere di essere guarito. Dopo le chance avute da Belotti, destro largo, e Chiesa, destro deviato in angolo da Ampadu, è lui a indirizzare il match: su punizione, pennellata per Pessina, arrivato a centro area per chiudere in rete con un'elegante volée. È il 6° gol, su 7, realizzato nella porta sotto la Sud che a quanto pare ispira gli azzurri. Gli stessi protagonisti vorrebbero subito concedere il bis. Pessina, però, non inquadra la porta. Page, con il suo 3-4-1-2 (prudente la fase difensiva con il 3-5-2), fatica a restare in partita proprio come è successo ai colleghi che lo hanno preceduto all'Olimpico. La sua nazionale, senza centravanti, è tutto meno che imprevedibile. Ramsey si dedica, senza successo, alla marcatura personalizzata di Jorginho, limitando la sua collaborazione con Bale e James che giocano davanti a lui di qualche metro e non si accendono. Mancini usa la ripresa per completare il turnover. Comincia con Acerbi per Bonucci, ma darà spazio anche a Cristante, Raspadori, Castrovilli e Sirigu, dentro rispettivamente per Jorginho, Bernardeschi, Pessina e Donnarumma. Se lo può permettere perché il Galles rimane subito in 10: rosso diretto al difensore Ampadu per aver usato il piede a martello sulla caviglia di Bernardeschi che ha appena colpito il palo su punizione. Belotti lavora senza trovare il gol, Chiesa è the man of the match. Il bilanciamento è anche della rosa e non solo del 4-3-3: con Verratti, è la prima nella competizione pure per Sirigu, Castrovilli e Raspadori. E all'Europeo sono stati già utilizzati 25 azzurri su 26, solo Meret non è mai entrato.
Ugo Trani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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