Le magie di Merlino «Sull'atletica a Sacile posso fare un libro»

Venerdì 11 Gennaio 2019
ATLETICA
SACILE Sulle rive del Livenza può fregiarsi del fatto di aver creato, dal nulla, una scuola. Di atletica, ma soprattutto dell'asta. Ancora oggi Giuliano Merlino, 76 anni, mantiene viva questa tradizione attraverso il suo impegno. Anche se, soprattutto per ragioni d'età, ha dovuto un po' cedere a chi considera già come il suo erede: Claudio Agnolet. Quello che, tanto per inquadrare meglio la situazione, è stato protagonista dei progressi miracolosi di Rebecca De Martin, Alessandro Padovan e Sara Agostinis.
- Chi è innanzitutto Giuliano Merlino?
«Uno che lavora ancora dalla mattina alla sera per la sua società, la Libertas Sacile. A volte mi convinco del fatto che forse sarebbe anche ora di farsi da parte, ma poi prevale ancora quella passione che coltivo da quando ero un ragazzo. A chi mi dice che è il tecnico che fa la differenza, io rispondo sempre che i meriti sono da associare a chi confeziona poi il risultato».
- Quindi gli atleti?
«Senza dubbio. Ne ho visti passare per il XXV Aprile di Sacile centinaia, per non dire migliaia, e l'occhio me lo sono fatto. So perfettamente che il salto con l'asta non è per tutti: è una disciplina tanto tecnica quanto spettacolare».
- Nella sua storica galleria conserva qualche ricordo particolare?
«Potrei scrivere un libro. Uno su tutti: nell'asta una ventina di anni fa nelle prime 10 posizioni in Italia, c'erano 5 ragazze di Sacile».
- I tempi sono cambiati?
«È cambiato tutto ma non voglio essere pessimista. Sogno che Sacile diventi, almeno a livello regionale, il polo di riferimento dell'asta. Da qui sono passate le varie Tamburini, Giordano Bruno, Breda e Borin, solo per citare qualche nome».
- Veniamo al presente. Come sta Rebecca De Martin?
«Il 2018 per lei è stato un anno straordinario. Ora studia Scienze giuridiche all'Università di Padova e, sebbene sia seguita a livello nazionale, continua ad allenarsi anche qui. Dal momento che la preparazione sta andando a gonfie vele, da lei mi aspetto come minimo i 4 metri e 40».
- Padovan e Agostinis?
«Allievi promettenti. Padovan mi ha sorpreso, non capita tutti i giorni di vedere un Cadetto salire sino a 4 metri e 15. Agostinis sapevo quanto fosse forte e non mi sbagliavo: ha cominciato con l'atletica da nemmeno un anno e già vanta un personale di 3 metri e 10».
- Tra i giovani che si allenano a Sacile, chi potrebbe esplodere?
«Senza dubbio i giavellottisti Michele Fina e Milena Busi. Entrambi sono seguiti da un maestro come Carlo Sonego. Fina ha bisogno di crescere, è nel pieno della fase dello sviluppo. Non abbiamo premura di vederlo lanciare a 80 metri. A Milena invece manca la costanza. È molto impegnata con la scuola e questo non le permette di allenarsi come dovrebbe. Ma posso dirlo: è una forza della natura».
- Altri candidati alla gloria?
«Anna Costella si sta preparando molto bene nel lungo. Poi ho notato l'exploit delle sorelle Bruno, Ilaria e Greta, da quando hanno cominciato a prepararsi sul Livenza, sotto la guida di uno dei migliori tecnici in circolazione: Matteo Chiaradia».
- Prospettive per il 2019?
«Consolidare i risultati, migliorarli e scoprire qualche nuovo talento. Sto lavorando a stretto contatto con le medie di Oderzo e ho già individuato, tra asta e giavellotto, 2-3 ragazzini talentuosi, molto interessanti in prospettiva».
- Il futuro di Merlino?
«Mi considero il papà di tutti, dal momento che sono gli stessi atleti che si affezionano a me. Nella Libertas seguo i compiti legati alla segreteria e la parte tecnica, ogni giorno faccio quello che più mi piace. Cosa chiedere di più?».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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