IL CASO
MILANO (s.r.)Dopo lo scudetto, la resa dei conti. E siamo soltanto all'inizio.

Martedì 11 Maggio 2021
IL CASO
MILANO (s.r.)Dopo lo scudetto, la resa dei conti. E siamo soltanto all'inizio. Il presidente dell'Inter, Steven Zhang, è arrivato ad Appiano Gentile poco dopo mezzogiorno, assieme ai due amministratori delegati, Alessandro Antonello e Beppe Marotta. In quel momento i giocatori si stavano ancora allenando, poi c'è stato l'incontro e il discorso della società. Diretto, sincero, senza giri di parole. In sostanza, il calcio sta attraversando un periodo difficile a causa della pandemia. I club, Inter compresa, sono in difficoltà. Ed è per questo che viene chiesto ai giocatori un compromesso: rinunciare del tutto a due mensilità arretrate (ma saranno versati i bonus scudetto). Che pesano sulle casse nerazzurre per circa 25 milioni di euro lordi. Sui visi dei giocatori non c'era dipinta la felicità. Anzi, il contrario. Il fastidio è enorme. Soprattutto perché nessuno spiega quale sarà il futuro dei nerazzurri e come Suning intenda uscire da questa situazione complicata, al di là della ricerca di un socio di minoranza o della cessione del club paventata qualche mese fa, ai tempi della trattativa con Bc Partners. Dopo la gara contro la Roma di domani sera a San Siro, ci saranno i colloqui individuali con tutti (non è da escludere che il summit possa slittare anche dopo la partita di Torino di sabato 15 maggio contro la Juventus, alla quale Antonio Conte tiene tantissimo). I giocatori ribadiranno il no.
La fase due sarà la richiesta di spalmare gli ingaggi. L'obiettivo è alleggerire il bilancio in chiusura il 30 giugno. E questa richiesta potrebbe essere accolta, ma non dai giocatori in scadenza o da chi (vedi Vecino, Vidal o Sanchez) sa già di non rientrare più nel progetto. Con loro, ed è comprensibile, non sarà una passeggiata trattare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci