Agnelli: «Scudetto? Temo la Lazio spensierata»

Martedì 25 Febbraio 2020
CALCIO
TORINO La Lazio è rimasta lì, a un punto, e Andrea Agnelli, presidente della Juventus, teme la «spensieratezza» della banda di Simone Inzaghi, mentre si prepara al confronto diretto con l'Inter più importante degli ultimi anni ma allo stesso tempo più strano, poiché quasi sicuramente a porte chiuse. «Marzo-aprile diranno se i biancocelesti arriveranno con le stesse chance alla volata per lo scudetto - osserva Agnell - Se riescono a traghettare questi due mesi, per loro sarà un grande vantaggio. Altrimenti, la spensieratezza può anche trasformarsi in un boomerang nel caso di qualche risultato negativo». Ed è quello che la Juventus spera, conscia di dovere spendere molte energie su altri fronti, in primis la Champions League che per i bianconeri riparte domani da Lione, nell'andata degli ottavi sulla carta con il rischio di sembrare un confronto troppo facce.
ETERNA SCALATA
Per la trasferta in Francia, è recuperato Gonzalo Higuain, assente a Ferrara dopo qualche giorno a riposo per una leggera lombalgia. Matthis de Ligt, il difensore olandese costretto ad accelerare l'inserimento nella Juventus dalla lunga assenza di Chiellini, non vede nel Lione un avversario troppo morbido: «È simile all'Ajax (l'ex squadra di de Ligt, che l'anno scorso ha eliminato la Juventus nei quarti, ndr) può contare su molti giovani che vogliono crescere e affermarsi». Riprende l'eterna scalata alla Champions dei bianconeri: «Vincerla? L'importante è crederci - dice il difensore olandese - ci sono tante squadre attrezzate per arrivare al successo finale. Noi sappiamo di essere forti».
Il viaggio in Francia crea qualche apprensione tra i 2200 tifosi bianconeri che, in auto, treno o bus, raggiungeranno la città d'oltralpe per i timori legati ai controlli per il Coronavirus, ma al momento le autorità transalpine non avrebbero disposto misure speciali.
Il ritorno dell'Europa riaccende le ambizioni internazionali della Juventus abituata a pensare in grande. L'idea di portare Pep Guardiola, oggi sulla panchina del Manchester City, a Torino è più che una tentazione: «Dire che nessuno pensi a Guardiola sarebbe un'eresia - ammette Andrea Agnelli - però in questo momento della sua vita è estremamente felice dove è». Il quadro potrebbe cambiare tra qualche mese, se verrà confermata l'esclusione del City dalle coppe europee e se Sarri non riuscirà a emulare nei risultati il suo predecessore Allegri: «Siamo contenti di Sarri - dribbla il presidente bianconero - con cui abbiamo un contratto di 3 anni, la forza di un'idea è la prosecuzione nel tempo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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