Vidor, Marcon sbotta «Non ci finanziano»

Mercoledì 19 Settembre 2018
LA POLEMICA
TREVISO Arrangiatevi. Il termine usato non è esattamente questo. Ma la sostanza sì. Il ministero delle Infrastrutture ha risposto così alla Provincia per quanto riguarda il finanziamento dei lavori di messa in sicurezza del ponte di Vidor sul fiume Piave. Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, era stato proprio il ministero guidato da Danilo Toninelli a chiedere all'ente di fare il punto della situazione sulle condizioni delle opere stradali della Marca. In pochi giorni il Sant'Artemio ha spedito l'elenco dei problemi. E tra gli interventi con alta priorità ha inserito proprio il ponte di Vidor. Servono 12 milioni di euro per sistemarlo. O 40 milioni tondi tondi per costruirne un altro a valle. Cifre che a quanto pare a Roma hanno saltato a piè pari: usate i soldi che avete in cassa, è stata la risposta.
LA REAZIONE
«Sono esterrefatto. Praticamente ci vengono a dire: arrangiatevi si sfoga il presidente Stefano Marcon la Provincia presenta il piano di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del ponte a seguito del monitoraggio richiesto dal ministero stesso e questi rispondono che dobbiamo intervenire con i pochi fondi destinati complessivamente a oltre 1.200 chilometri di strade e circa 300 ponti di nostra competenza». Basta dare un occhio alle cifre per capire che la cosa non è sostenibile. Per la manutenzione della rete stradale provinciale, ponti compresi, servirebbero almeno 6 milioni all'anno. Oggi il Sant'Artemio riceve solo 3,5 milioni. Poco più della metà. E per tutto. Finanziare la sistemazione del ponte di Vidor con questi soldi vorrebbe dire azzerare tutti gli altri interventi sulla viabilità per quasi quattro anni. Marcon l'ha scritto al ministero anche in cirillico. Letteralmente. «In qualunque lingua io lo scriva, Roma sembra non capire» allarga le braccia.
UN ENTE AL VERDE
E aggiunge: «Se ora il ministero mi chiede di impegnare i 3 milioni 560 mila euro annui destinando 12 milioni per l'intervento straordinario, e pur necessario, sul ponte di Vidor, lo stesso ministero mi deve anche dire dove reperire tutte le risorse necessarie per poter intervenire sulle strade e sui ponti di competenza della Provincia mette in chiaro il presidente per la responsabilità di garantire una sola infrastruttura dovrei abbandonare ogni altro intervento su tutte le altre strade e gli altri ponti? Le risorse ordinarie disponibili non possono essere sufficienti a garantire il basilare servizio della sicurezza stradale. Il ministero deve prendere in considerazione la concessione di un apposito finanziamento straordinario per l'esecuzione degli interventi necessari per la manutenzione e il consolidamento del ponte, finalizzati a garantire la sicurezza».
LA NUOVA AGENZIA
Marcon sottolinea di apprezzare la neonata Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture, che conterà 245 ingegneri assunti per effettuare dei controlli a campione. Applaude anche l'istituzione di una banca dati unica per raccogliere le segnalazioni degli enti che verificano in tempo reale lo stato delle opere stradali. «Ma forse puntualizza a volte, basterebbe che gli uffici del ministero prendessero in serio esame le lettere inviate dai sindaci e dai presidenti delle Province».
LA SITUAZIONE
Al momento il ponte di Vidor non è a rischio. La struttura non presenta problemi di stabilità e resterà aperta al traffico. Ma ci sono comunque dei lavori da fare per evitare che prima o poi ci si trovi nell'emergenza. L'intervento di rinforzo delle fondazioni risale al 1985. Le ultime indagini portate avanti dal tecnici del Sant'Artemio dicono che lo stato di conservazione dell'opera è accettabile. Fermo restando che ci sono tratti degradati a causa di infiltrazioni d'acqua dalla strada e ferri d'armatura esposti e corrosi, dove si stanno applicando prodotti protettivi. «Oggi non ci sono pericoli evidenzia il presidente grazie alla Regione, l'Anas installerà dei sensori per avere la situazione sempre sotto controllo. È una sicurezza in più». Se emergeranno problemi più grossi, la Provincia si regolerà di conseguenza. Anche arrivando a chiudere il ponte sul Piave, se necessario. «Adotteremo tutti i provvedimenti che saranno necessari conclude Marcon facciamo tutto il possibile contando solo sulle nostre forze. Anche gli sfalci sono complicati».
Mauro Favaro
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