Vestiti buttati nel cassonetto sbagliato: multa al vicesindaco

Martedì 8 Gennaio 2019
Vestiti buttati nel cassonetto sbagliato: multa al vicesindaco
LA POLEMICA
TRIESTE Multa da 450 euro in arrivo per il vicesindaco leghista di Trieste Paolo Polidori. Il motivo? Aver gettato nel cassonetto delle immondizie indifferenziate gli indumenti, un piumino ed una bottiglia di plastica del senzatetto romeno Mesej Mihaj anzichè negli appositi contenitori. Sarà la Polizia municipale a sanzionarlo, la stessa di cui Polidori ha la responsabilità detenendo la delega alla sicurezza.
Destino beffardo: nella foga di restituire decoro alla centralissima via Carducci, il vicesindaco non si è ricordato del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, di fatto violandolo. A parlare, ieri, è stato, intanto, per la prima volta da quando è scoppiato il caso (che ha fatto il giro dell'Italia e non solo tanto che ad occuparsene è stata anche la Bbc) il clochard sfrattato: «Dormo in strada e non mi è mai successo niente, tante persone mi hanno aiutato: c'era chi portava cibo caldo e chi mi dava dei soldi». Non ultimo un gruppo di triestini ignoti che nella serata di sabato ha restituito al senzatetto indumenti e coperte chiedendogli scusa a nome di tutta la città.
LA SOLIDARIETÀ
Mesej ha spiegato inoltre di essere finito in strada dopo essere stato «buttato fuori da un centro di accoglienza». Da allora in migliaia sul web e dal mondo della politica sono intervenuti indignati per quel gesto. Il senzatetto ha spiegato di «non essersene nemmeno reso conto e di non avere realizzato della tanta solidarietà arrivata dopo». In questi giorni si trova in una roulotte, ospitato da un connazionale sul Carso triestino. Mesej è arrivato in Italia dalla Romania molti anni fa, moglie e figli si troverebbero in Francia. Racconta di essere fuggito dalla dittatura di Ceausescu. «Nel 1989 ero in piazza a manifestare ha raccontato - poi ho avuto paura e sono scappato». Dopo essere vissuto a Gaeta, «nel 1997 sono finito a Civitavecchia. Ho chiesto più volte asilo politico ma invano».
Non ha precedenti penali ma il 3 dicembre scorso gli è arrivato un foglio di via dalla Polizia locale. Un obbligo al quale non ha ottemperato e che gli è costato una denuncia. Il 12 ottobre gli hanno rubato i documenti e lui non sa cosa fare: «Sono a Trieste da allora. Ho dormito in un centro di accoglienza per cinque giorni, poi di punto in bianco mi hanno detto che dovevo andarmene perché non avevo la residenza. Sono andato a fare la denuncia di furto due volte, alla terza mi hanno detto che dovevo andare via. L'assistente sociale mi voleva dare solo un biglietto per la Romania». Entro un mese dovrà lasciare l'Italia.
Ad intervenire sulla vicenda è stato anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: «Sicuramente il vicesindaco ha sbagliato anche se c'erano state moltissime chiamate dei negozianti però non si devono fare queste cose: ho parlato con lui ed è molto dispiaciuto quindi per me il caso è chiuso ma mi dispiace per Trieste».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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