VENEZIA «Prima ancora che legale, vaccinarsi è un obbligo etico per un

Sabato 10 Aprile 2021
VENEZIA «Prima ancora che legale, vaccinarsi è un obbligo etico per un medico. Chi non lo farà, senza cambiare idea dopo essere stato richiamato, ne dovrà rispondere davanti alla nostra Commissione deontologica». Giovanni Leoni non ha dubbi. A proposito dei camici bianchi obiettori rispetto alla campagna di profilassi anti-Covid, il presidente dell'Ordine provinciale dei medici, appena riconfermato numero due a livello nazionale, non usa mezzi toni. Ma mentre il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, parla di un 10-15% di medici no vax per i quali scatterebbero le sanzioni del demansionamento e del taglio dello stipendio fino a fine anno, Leoni sostiene che a oggi non ci sono medici dichiaratamente contrari alla vaccinazione. «Vedremo dagli elenchi - aggiunge -, ma a quanto mi consta direi che il 100% degli ospedalieri ha ricevuto l'inoculazione e altri 600 medici che non hanno agganci con l'azienda sanitaria, perché neo laureati, liberi professionisti, pensionati, hanno chiesto di essere vaccinati tramite l'Ordine: 400 nell'Ulss 3 e 200 nella 4 del Veneto orientale. Abbiamo fornito noi i nominativi».
Leoni, chirurgo al Civile di Venezia, spiega che prima di tutto viene, sempre, la tutela del paziente. «Non dobbiamo dimenticarlo - sottolinea il presidente -. Se c'è qualche collega che manifesta la propria contrarietà al vaccino, verrà convocato e sarà ascoltato. A oggi, però, non mi risulta. Nel caso, non posso essere io ad anticipare le sentenze, ma le singole posizioni saranno analizzate dalla Commissione deontologica cui spettano eventuali provvedimenti. Secondo regolamento, si va dall'avvertimento alla censura, fino alla sospensione e alla radiazione».
In provincia di Venezia sono circa 4.500 gli iscritti all'Ordine. «Dall'incrocio dei dati nei prossimi giorni capiremo se effettivamente ci sono colleghi che non vogliono vaccinarsi - conclude Leoni -. L'invito a chi non avesse ancora provveduto è di farlo e al più presto, perché il virus lo combattiamo e lo vinciamo se ci immunizziamo con un tasso percentuale tale da garantire la necessaria copertura».
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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