TRE OCI
VENEZIA Fino alla fine del prossimo anno, al palazzo dei Tre Oci ci saranno

Mercoledì 8 Settembre 2021
TRE OCI
VENEZIA Fino alla fine del prossimo anno, al palazzo dei Tre Oci ci saranno mostre fotografiche di altissimo livello, come ci ha abituati dal 2012. Poi, dal febbraio 2023, la gestione passerà in mano all'Istituto Berggruen, che ha intenzione di farne il suo terzo pilastro, tra le sedi di Los Angeles e di Pechino. È ancora presto per dare un programma, ma è certo che il palazzo conserverà la sua vocazione culturale di alto livello, come luogo di incontro per il dialogo globale e per nuove idee, che ospiterà un programma internazionale di convegni, workshop, simposi e mostre nelle arti visive e nell'architettura.
L'EVENTO
Ieri pomeriggio il filantropo Nicholas Berggruen si è presentato prima al sindaco nel suo studio di Ca' Farsetti e successivamente al mondo culturale veneziano con un ricevimento. Nel corso dell'evento, presenti tra gli altri il presidente della Biennale Roberto Cicutto, la rettrice di Ca' Foscari Tiziana Lippiello, il presidente della Fondazione di Venezia Michele Bugliesi e la consigliera comunale Deborah Onisto, è stato annunciato che il filosofo australiano Peter Singer è il destinatario dell'edizione 2021 del Premio Berggruen da un milione di dollari per la filosofia e la cultura, assegnato ogni anno a pensatori le cui idee hanno profondamente plasmato la comprensione e il progresso dell'io umano in un mondo in rapida evoluzione.
LE MOSTRE
La casa dei Tre Oci, come detto, ospiterà mostre fino alla fine del prossimo anno, ma poi l'esperienza non morirà, ma sarà semplicemente trasferita in un altro contenitore a Venezia.
«Il posto, la casa dei Tre Oci rimane, ciò che contiene è di transizione - ha detto Bugliesi - e assieme a Civita garantiremo l'alto livello della fotografia internazionale in una sede molto prestigiosa».
«Restiamo fino a febbraio con l'attuale mostra su De Biasi - ha aggiunto la presidente di Civita Tre Venezie Emanuela Bassetti - verso marzo apriremo la nostra ultima grande mostra qui. Sarà dedicata a Sabine Weiss, l'ultima rappresentante vivente dell'umanesimo francese. Ultima mostra chiudiamo alla grande. Poi ci sono diverse ipotesi di collaborazione, che si concretizzeranno abbastanza presto. Cerchiamo una nuova sede molto prestigiosa, ma non abbiamo ancora chiuso la trattativa e spero entro l'anno di annunciare il trasferimento. La cosa più importante è che comunque il progetto tre oci continui in un'altra sede».
LA NUOVA GESTIONE
Nel 2023 subentrerà nella gestione il Berggruen institute.
«Noi vediamo Venezia come una porta per coloro che cercano risposte alle domande e alle sfide più urgenti del nostro tempo e consideriamo la Casa dei Tre Oci come il nesso del lavoro dell'Istituto nello sviluppo di idee per costruire un mondo migliore. Siamo profondamente grati di fare questo passo in avanti con la Fondazione di Venezia per stabilire una presenza europea. Non vediamo l'ora di sviluppare il nostro programma ai Tre Oci nei prossimi anni. Porteremo qui tante persone di alto livello per mettere a confronto le migliori menti del mondo. Con Biennale e Ca' Foscari che possono essere ottimi partner. Faremo anche mostre, perché lo spazio si presta. Abbiamo già delle idee ma le presenteremo a tempo debito, quando subentreremo nella gestione degli spazi».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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