SERVIZI
ROVIGO Poi non domandiamoci quanto costano care le mele a Rovigo: un

Martedì 13 Marzo 2018
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ROVIGO Poi non domandiamoci quanto costano care le mele a Rovigo: un piccolo negozio di ortolano, che abbia una superficie di appena 36 metri quadrati, sei metri per sei in totale, fra spazio di vendita e retrobottega, solo per la Tari a Rovigo deve sborsare una somma pari a quasi mille euro l'anno. Questo perché la tariffa è di 27,66 al metro quadro. Nella stessa fascia ricadono, oltre agli ortofrutta, anche le pizzerie al taglio, le pescherie e i negozi di fiori. Per i supermercati, invece, l'aliquota è di 10,66 euro al metro quadrato, così come per macellerie, panifici e negozi di generi alimentari. Per un parrucchiere, invece, il costo è di 5,71 euro al metro quadro, mentre per un albergo di 4,71.
LO STUDIO
Sono queste le quattro classi di tariffazione prese in considerazione da Il Sole 24 Ore che dà una lettura comparata della Tari in 76 capoluoghi di provincia, Rovigo compresa. Le tariffe riportate sono comprensive delle addizionali provinciali, quindi più alte rispetto al prospetto del Comune. Quello che va a indagare l'analisi, realizzata in collaborazione con Ref Ricerche, tuttavia, è la loro estrema variabilità, «criteri fuori controllo», si sottolinea, e quanto queste tariffe siano aumentate nel corso del 2017.
COSTI
A Rovigo, come è noto, nel consiglio comunale dello scorso 31 maggio, con l'approvazione del bilancio di previsione 2017, è stato deciso un aumento generalizzato del 3% di tutte le aliquote, rispetto al 2016, sia sul fronte residenziale che per quello commerciale. È l'effetto, è stato spiegato, del meccanismo di funzionamento di questa tassa, che deve sostenere il costo totale del servizio che per il 2017 era stimato in 9.135.703 euro. A pesare anche il milione e 400mila euro di insoluti.
Nel mezzo è entrata anche la questione dell'avvio della raccolta porta a porta nelle frazioni. Rovigo, infatti, deve togliersi di dosso anche la maglia nera sul fronte della differenziata, che secondo gli ultimi dati non va oltre il 52,8% rispetto al brillante 67,6% di media del Veneto.
IL CONFRONTO
Per quanto riguarda i dati dell'analisi, dei 76 capoluoghi analizzati, in 30 la Tari è stata ridotta, in 18 mantenuta invariate e in 27 aumentata. Guardando al dato regionale, Belluno rientra nella prima categoria, con una flessione dello 0,3%, mentre Padova, Verona e Vicenza hanno scelto di mantenerle inalterate. Non Venezia che ha addirittura aumentato del 5,3%, ma la città lagunare, per le sue stesse caratteristiche, fa storia a sé. Nel confronto fra Rovigo, la vicina Padova e la simile Belluno, le tariffe per gli alberghi sono rispettivamente 4,17, 4,23 e 2,48, quelle per i parrucchieri 5,71, 5,50, 3,37, quella degli ortofrutta 27,66, 28,02 e 17,26 e quelle per i supermercati 10,66, 7,90 e 6,14.
ABITAZIONI
L'analisi indaga solo gli aspetti legati al fronte commerciale. Su quello residenziale, però, la situazione per Rovigo non è meno rosea. Nel 2017, secondo uno studio Ui, che ha effettuato un confronto fra cento capoluoghi italiani utilizzando come metro una famiglia di quattro persone con una casa di 80 metri quadrati e reddito Isee di circa 18mila euro, Rovigo, anche nel 2017, si è rivelata la città con la tassa sui rifiuti più salata del Veneto, eccetto Venezia, anche se sotto la media italiana. La famiglia tipo italiana spende infatti 295 euro, a Rovigo 271. A Belluno, però, appena 149 euro, il valore più basso in assoluto, a Verona 188, a Padova 221 euro, a Vicenza 215 e a Treviso 236.
Francesco Campi
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