Schianto a San Giorgio in Bosco: nell'affrontare una curva, la Golf è andata dritta e poi si è ribaltata terminando la corsa in un campo

Domenica 3 Giugno 2018
LA TRAGEDIA
SAN GIORGIO IN BOSCO Due amici, ieri pomeriggio, hanno perso la vita in una drammatica uscita di strada autonoma a San Giorgio in Bosco, lungo via Calandrine. Cesare Zorzella, 63 anni, nato nel veronese a San Bonifacio, ma residente a Villafranca Padovana, e Luigino Greggio, 56 anni, nato a Rovolon ed abitante a Limena sono morti praticamente sul colpo. Erano a bordo della Volkswagen Golf di proprietà e condotta da Zorzella. Il drammatico sinistro è avvenuto dieci minuti prima delle 17.
LA DINAMICA
La vettura era diretta verso ovest, ossia per ritornare sulla Valsugana e tornare verso casa. La strada non ha una carreggiata ampia. La zona è ancora ricca di campagna ed il fondo non era viscido, visto che non era ancora piovuto. Mancavano duecento metri all'incrocio con la strada principale. Prima di giungervi si deve affrontare una curva verso destra, abbastanza ampia, e poi una più stretta a sinistra arrivando allo stop dell'imbocco della statale 47. E' sulla prima curva, costeggiata in entrambi i lati da un canale, che ieri era privo d'acqua, che è avvenuto il fatale sbandamento. Cosa sia successo è al vaglio dei carabinieri dell'Aliquota radiomobile della compagnia di Cittadella, intervenuti per i rilievi di legge, coadiuvati dai colleghi delle stazioni di Piazzola sul Brenta e Tombolo, che hanno provveduto a regolare la viabilità.
La strada, tranquilla e frequentata da poche auto, è stata chiusa completamente al transito fino al tardo pomeriggio per permettere di svolgere tutte le operazioni del caso. Impossibile, appunto, avere per ora una certezza del perchè, anzichè sterzare a destra, la macchina abbia proseguito dritta come non ci fosse la curva. Quello che i primi rilievi hanno appurato, è che il veicolo si è spostato sul lato opposto rispetto alla sua destra. Ha percorso alcuni metri metà in strada e metà fuori, poi è entrato nel fossato, ha impattato con la parte anteriore sul fondo e questo ha fatto impennare il mezzo che si è girato di 180 gradi finendo all'interno del canale con le ruote verso il cielo. Una serie di impatti violentissimi che non hanno lasciato scampo purtroppo ai due occupanti. Non ci sono testimoni oculari. Ma tra le cause al vaglio c'è quella dell'alta velocità.
I SOCCORSI
Il primo ad accorrere sul posto è stato un dipendente dell'azienda agricola Busatta, un cittadino indiano, che ha allertato subito il 118. E' scattata la macchina dei soccorsi. E' giunta un'ambulanza del pronto soccorso dell'ospedale di Cittadella, da Padova si è alzato in volo l'elicottero atterrato a poca distanza al luogo dello schianto, i vigili del fuoco di Cittadella e i carabinieri della stazione di Piazzola sul Brenta. Delicate le operazioni di soccorso essendo il mezzo proprio all'interno del canale. Per uno dei due uomini non c'è stato nulla da fare, per l'altro si è tentato di tutto per rianimarlo. Invano. Il medico non ha potuto fare altro che constatarne poco dopo il decesso. Gravissimi i traumi subiti.
Via Calandrine è una strada prevalentemente percorsa dalle persone del luogo. Una via secondaria che porta a Villa del Conte. Proprio su quella curva, raccontano i residenti, più di qualche auto esce di strada. Ma avviene soprattutto d'inverno, col ghiaccio, e a velocità moderata. le conseguenze quando ci sono, sono di ammaccature alla carrozzeria. Osservando la drammatica scena sembrerebbe che il mezzo non avesse affrontato la strada seguendo traiettoria non più rettilinea. Pare non ci sia nemmeno un segno di frenata sull'asfalto. Varie quindi le situazioni. Non cambia però purtroppo il bilancio molto grave dell'incidente. Sul luogo del sinistro si è recato anche il sindaco Renato Miatello.
Michelangelo Cecchetto
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