SAN GIORGIO IN BOSCO (PADOVA) - Quella che si è consumata ieri a San Giorgio

Domenica 3 Settembre 2017
SAN GIORGIO IN BOSCO (PADOVA) - Quella che si è consumata ieri a San Giorgio in Bosco è una tragedia annunciata. Non ha dubbi il sindaco del paese dell'Alta Padovana, Renato Mialtello: «Era noto che ci fossero dei grossi problemi in quella coppia. Nessuno pensa mai si possa davvero arrivare ad azioni così estreme, ma sicuramente non posso considerare un'aggressione di questo genere un raptus». Come riferisce il primo cittadino, Stojan Rovcanin, il 48enne che prima ha cercato di uccidere la moglie con una martellata e poi si è tolto la vita, era noto in paese. È stato il primo profugo proveniente dall'ex Jugoslavia ad arrivare a San Giorgio in Bosco durante la guerra negli anni Novanta, e tutti lo conoscevano.
«Non ha mai dato problemi particolari - riferisce Mialtello - ma sapevamo che i due si erano lasciati per via di grosse tensioni familiari».
L'uomo aveva problemi di alcol e i carabinieri erano dovuti intervenire più di una volta nella casa di via Peschiera per sedare liti violente tra i due coniugi. La moglie, oltretutto, l'aveva anche denunciato per maltrattamenti in famiglia.
Una situazione che appare chiara anche da quanto spiega la sorella della vittima, che abita nella casa a fianco della villa bifamiliare abitata per metà da Isabella De Agostini e, per l'altra metà, dal fratello: «Tra di loro (Isabella e l'ex marito, ndr) c'erano dei problemi. Io lui non lo vedevo da tanto, non l'ho praticamente mai frequentato». La sorella cerca di chiudere velocemente il discorso su questo capitolo della storia della sua famiglia che si capisce bene abbia provocato più di qualche tensione. «Ero fuori casa quando mi ha chiamata mio fratello - spiega la donna - mi ha detto che era capitata una cosa gravissima e che mia sorella era all'ospedale come pure suo figlio più piccolo. Cosa sia successo esattamente lo sa solo lei. Ma quei due non stavano insieme ormai da un pezzo e quando si vedevano litigavano».
I vicini di casa sono allibiti: «È vero, era un po' che non lo vedevo da queste parti il marito. Non lo conoscevo bene ma quando lo incrociavo salutava e mi sembrava una persona a modo. Poi ogni famiglia ha i suoi problemi, questa evidentemente li aveva molto grossi» spiega un uomo che abita pochi passi più in là rispetto alla grande bifamiliare gialla dove si è consumato il tentato omicidio.
M.L.
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