«Resort abusivo», finiscono nei guai tre imprenditori di San Michele

Giovedì 16 Maggio 2019
«Resort abusivo», finiscono nei guai tre imprenditori di San Michele
IL CASO
LIGNANO Il Marina Azzurra Resort - un complesso turistico esclusivo che avrebbe dovuto essere inaugurato tra una decina di giorni - e una porzione del ristorante al Cason di Lignano Riviera sono stati sequestrati ieri mattina dai Carabinieri del Nas di Udine guidati dal capitano Fabio Gentilini, con il supporto dei colleghi della stazione di Lignano e del Nucleo Elicotteri di Belluno.
IL SEQUESTRO
I militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Udine che ipotizza - a vario titolo - i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e violazione di norme urbanistiche. Sono cominciate anche le notifiche degli avvisi di garanzia agli indagati: il dirigente del Comune di Lignano, Paolo Giuseppe Lusin, 55 anni, residente a Pieris; il presidente del Cda della Lignano Pineta spa, proprietaria del ristorante, Giorgio Ardito, 52 anni, di Lignano; Massimo Sandri, 56 anni, di Lignano, in qualità di progettista e direttore dei lavori di ampliamento del ristorante; Angelo Basso, residente a San Michele al Tagliamento, 53 anni, in qualità di legale rappresentante della Europa Group Re srl cui è stato concesso il permesso a costruire per le opere del Marina resort; Laura Barel, 73 anni, e Marco Frattolin, 49 anni, entrambi di San Michele, quali legali rappresentanti della Adriacos srl con sede a Latisana, l'impresa esecutrice dei lavori del Marina resort.
DUE ANNI DI INDAGINI
Le indagini, avviate un paio di anni fa a seguito di una segnalazione e coordinate dal Procuratore aggiunto Claudia Danelon, avrebbero portato a ipotizzare che il dirigente abbia rilasciato i permessi a costruire delle due strutture si legge in una nota diffusa ieri dalla Procura - in violazione delle norme urbanistiche e del piano di assetto idrogeologico, che prevede il divieto di costruire in aree fluviali. Da qui le accuse di abuso d'ufficio e, in questo caso anche per gli imprenditori e il professionista, delle violazioni delle norme urbanistiche. Al professionista viene contestata anche l'ipotesi di falso ideologico.
Il sequestro ha interessato due costruzioni: il resort Marina Azzurra, situato nell'alveo del fiume Tagliamento che si estende per 120 mila metri quadrati (in parte di proprietà della Europa Group Re srl e in parte in concessione ma di proprietà demaniale), del valore complessivo di circa 40 milioni e una porzione del ristorante Al Cason, del valore di circa 3 milioni. In questo caso i sigilli sarebbero stati apposti solo a una porzione di fabbricato realizzato in ampliamento annesso alla cucina, adibito a deposito e bagno. Il ristorante rimane invece regolarmente aperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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