Regione verso il giallo per la quarta settimana

Giovedì 18 Febbraio 2021
IL QUADRO
PORDENONE Il Friuli Venezia Giulia vede sempre più da vicino la riconferma della zona gialla almeno per altri sette giorni. E i gestori di bar, ristoranti e musei tirano un primo - anche se ancora non ufficiale - sospiro di sollievo. La decisione finale, come ormai è consuetudine, sarà presa venerdì dal ministero della Salute, che a sua volta riceverà i dati incrociati della cabina di regia e dell'Istituto superiore di sanità. Ma i timori circolati ieri in vari ambienti sembrano essere già stati fugati dai numeri. A cominciare dal famoso Rt, il valore che misura la capacità del virus di diffondersi e la velocità dell'epidemia sul territorio. Secondo le proiezioni della task force regionale, infatti, è calato sino a raggiungere quota 0,80. La scorsa settimana era a 0,98. In Friuli Venezia Giulia, quindi, si rimane al di sotto della quota uno (considerata quella critica) e la velocità dell'epidemia è confermata in rallentamento.
I NUMERI
Stando a tutti i dati sviscerati dalla cabina di regia del Friuli Venezia Giulia, la regione non rischierebbe lo scivolamento in zona arancione e potrebbe continuare con la zona gialla in vigore ormai da più di due settimane. Nonostante il progressivo allentamento delle restrizioni, infatti, sul territorio si avverte un calo netto di tutti i fattori di rischio. contagi calano del 21 per cento, in maniera ancora più marcata rispetto all'ultima rilevazione dell'Istituto superiore di sanità, quando la percentuale si era fermata al 19,5. Nella settimana che si è conclusa domenica, e che sarà presa in considerazione dall'Iss per l'assegnazione dei colori. in Friuli Venezia Giulia sono stati comunicati 2.036 nuovi casi di Covid. Non accadeva da ottobre. Durante i sette giorni precedenti i contagi erano stati 2.578. Un altro dato estremamente importante è quello relativo ai ricoveri in ospedale. La situazione partiva dai letti di Medicina occupati al 41 per cento, quindi al di sopra della soglia. Domenica, invece, il valore è sceso al 32 per cento, abbondantemente al di sotto del limite del 40 per cento.
L'ALLERTA
Sono più piene le Terapie intensive, che però passano dal 36 al 35 per cento. Questo dato è monitorato giornalmente e ieri è arrivato al 34 per cento. Si tratta di un indicatore ancora sopra soglia, dal momento che il limite di sicurezza è fissato al 30 per cento. L'occupazione delle Rianimazioni resta di fatto l'unica allerta corrente in Friuli Venezia Giulia: in caso di ripresa dell'epidemia, infatti, il sistema delle cure intensive si troverebbe a dover partire già da un livello alto.
LE VARIANTI
C'è poi il tema legato alla circolazione dei ceppi mutati del virus, esistenti probabilmente da tempo ma solo da pochi giorni interrogati dai sistemi di ricerca di Trieste. In Friuli Venezia Giulia circola la famosa variante inglese, ma l'incidenza al momento è molto bassa, specie se paragonata a quella di altri territori. Se si guarda al dato regionale complessivo, l'impatto è del 5 per cento sui casi analizzati, con alcune differenze in base alla provincia di provenienza dei campioni inviati a Trieste per l'analisi complessa all'Area Science park. Non si può parlare quindi di una circolazione elevata, anche se il fenomeno continuerà ad essere monitorato nei prossimi giorni. Al momento non si corre il rischio di assistere a delle micro zone rosse come avviene ad esempio in alcune aree della Lombardia e del Centro Italia.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci