Peggiora ancora il debito pubblico La Ue aspetta maggio: poi decideremo

Mercoledì 24 Aprile 2019
I CONTI PUBBLICI
ROMA Eurostat conferma: il debito pubblico italiano nel 2018 è salito al 132,2% del Pil. Nel 2017 era 0,8 punti in percentuale in meno, ovvero il 131,4%.
A livello assoluto il debito ha quindi raggiunto 2.322 miliardi di euro. Una cifra monstre.Il deficit è invece sceso al 2,1%, dal 2,4% del 2017. Il debito italiano resta il secondo più elevato dell'Unione europea dopo la Grecia (181,1%).
Le ultime previsioni economiche Ue, pubblicate a novembre scorso, davano il debito italiano 2018 a 131,1%, e il deficit a 1,9%.
Il peggioramento del debito pubblico certificato ieri dall'istituto europeo di statistica, non è comunque una novità. L'aumento del debito era giù stato segnalato con i dati già diffusi dall'Istat lo scorso 9 aprile, che nella sostanza erano stati anticipati il 3 aprile nel conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche.
Detto ciò resta il macigno. Il peggioramento è ancora più significativo considerando che in molti paesi Ue il trend è stato in discesa. In Germania, ad esempio, il debito nel 2018 è calato a 60,9% (in valore assoluto è pari a 2.063,1 miliardi), dal 64,5% del 2017, mentre il deficit è salito da 1% a 1,7%. In Francia il debito (pari in valore assoluto a 2.315 miliardi) è rimasto stabile a 98,4%, mentre il deficit è sceso da 2,8% a 2,5%. In Spagna il debito è sceso a 97,1%, dal 98,1% dell'anno precedente, e il deficit da 3,1% a 2,5%. In Portogallo il debito si è ridotto a 121,5% dal 124,8%, e il deficit dal 3% allo 0,5%. Mentre a Cipro il debito pubblico è salito da 95,8% a 102,5%, e il deficit da 1,8% a 4,8%, unico deficit sopra il 3% tra i Paesi Ue.
Nonostante la zavorra continui ad aumentare, una notizia positiva per l'Italia arriva tuttavia dal fronte del costo di tale fardello per le casse dello Stato. Secondo quanto comunicato proprio ieri dall'Istat relativamente al 2018, infatti, la spesa per interessi passivi sul debito pubblico è stata pari al 3,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Un calo che si è tradotto in un risparmio di 619 milioni di euro.
A fronte di questi dati per ora Bruxelles non si pronuncia: «I numeri sono stati pubblicati. Aspettiamo le previsioni di maggio e il pacchetto di primavera - fa sapere la portavoce della Commissione Europea Annika Breidthardt - su quella base rivedremo la posizione di bilancio dell'Italia per quanto riguarda il patto di stabilità, tenendo conto anche del Def»
Tra qualche giorno però potrebbe arrivare un primo importante voto: venerdì infatti, in serata, a borse chiuse, l'agenzia di rating Standard and Poor's deciderà se confermare il rating all'Italia oppure procedere con un downgrading.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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