Ordine di sgombero a Coin Excelsior Parte la procedura per 30 licenziamenti

Venerdì 16 Marzo 2018
Ordine di sgombero a Coin Excelsior Parte la procedura per 30 licenziamenti
IL CASO
VENEZIA Sfratto in vista per Coin Excelsior. Trenta dipendenti hanno visto aprire la procedura di licenziamento e lunedì occuperanno per un paio d'ore il grande magazzino, in segno di protesta.
La possibilità di rinnovare il contratto d'affitto tra Coin srl e la società Drizzly di Paola Coin (proprietaria dell'immobile di ponte de l'Olio a Cannaregio) sembra ormai sfumata: una decina di giorni fa gli ufficiali giudiziari hanno notificato l'atto di precetto per il rilascio dei locali entro il 12 aprile, segnale che la proprietà è ormai determinata a rientrare in possesso del palazzo.
Una vicenda travagliata che si trascina da luglio ed è approdata in tribunale con la richiesta di una proroga da parte di Coin srl che gestisce lo store su più piani, ma all'orizzonte non sembra esserci un lieto fine. A nulla sono serviti, fino ad ora, l'intermediazione del Comune e gli appelli dei lavoratori che avevano coinvolto la cittadinanza con una raccolta firme.
L'AFFITTO
Coin srl attualmente paga 600 mila euro l'anno per l'affitto del palazzo a Cannaregio. La società ha tentato di aumentare l'offerta per il canone annuo, portandola a 2 milioni e 100mila euro, ma la proprietà del palazzo vuole di più: 3 milioni all'anno. Il sindacato Uiltucs Uil Venezia annuncia che una decina di giorni fa, nel grande magazzino, sono arrivati due ufficiali giudiziari. «Hanno notificato da parte della proprietà dello stabile, la Drizzly srl, lo sgombero dei locali dove ha sede lo storico negozio Coin di Venezia entro il 12 aprile».
I GESTORI
Una mossa che ha costretto Coin srl ad avviare la procedura di riduzione del personale, per il mancato rinnovo del canone di locazione. «Si tratta di un atto dovuto - fanno sapere dalla srl - attuato alla luce delle azioni formali condotte dalla proprietà dell'immobile, volte alla restituzione dei locali che ospitano il department store». La srl ha presentato un reclamo in tribunale, opponendosi al precetto di rilascio del palazzo. L'udienza di discussione è fissata a martedì «e sarà pertanto l'autorità giudiziaria - aggiungono dalla società - a definire le modalità di riconsegna dei locali. Coin esprime grande rammarico per l'inevitabile conclusione a cui sta giungendo la vicenda e rimarca ancora una volta la volontà di ritornare in città non appena si renderà disponibile una soluzione in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze commerciali aziendali».
LA PROTESTA
I lavoratori di Coin Excelsior per cui è iniziata la fase di licenziamento sono 30, tutti dipendenti diretti. A rischiare il posto però, alla fine della giostra, saranno in 94. I lavoratori tenteranno di far sentire la loro voce attraverso un'occupazione simbolica del punto vendita lunedì mattina, dalle 10 alle 12. Tutti presenti durante il normale turno, ma a braccia incrociate. E martedì, in occasione dell'udienza, sindacati e dipendenti manifesteranno pacificamente il loro dissenso fuori dal tribunale a Rialto, in campo San Giacometto, aspettando l'esito sulla richiesta di proroga allo sfratto. L'assessore comunale Renato Boraso potrebbe essere con loro in piazza. Aveva tentato la mediazione tra le parti, e oggi contatterà la società. «La situazione sta peggiorando - commenta l'assessore - abbiamo fiducia che il giudice si ponga il problema di un'azienda aperta e permetta una consistenza proroga. Al di là dei diritti della proprietà bisogna pensare ai diritti dei lavoratori». Il 23 marzo è fissato un nuovo incontro tra le parti in Regione, all'ufficio che si occupa di gestire le crisi aziendali, e i sindacati promettono nuove iniziative di protesta se i dipendenti non saranno tutelati.
Giorgia Pradolin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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