LE REAZIONI
La cancellazione dei fuochi artificiali del Redentore ha comportato

Venerdì 10 Luglio 2020
LE REAZIONI
La cancellazione dei fuochi artificiali del Redentore ha comportato una serie di reazioni da parte di direttori di hotel ed organizzatori di tavolate all'aperto. «Incassiamo questa ulteriore batosta - ha commentato Giampaolo Ottazzi, direttore dell'Hotel Cipriani alla Giudecca - la decisione viene dall'alto, contro la nostra volontà, e non possiamo che subirla, accettarla con stupore, arrabbiandoci un pochino. Pur comprendendo le ragioni della sicurezza sanitaria, mi chiedo perché annunciare prima una grande festa con i fuochi, e poi cancellare l'evento centrale a soli 10 giorni dalla manifestazione. Mi domando se non si poteva fare egualmente, magari limitando gli eccessi ad aumentando la vigilanza. Cosa c'è di diverso dall'essere imbottigliati in un vaporetto? I nostri ospiti locali stanno cancellando la partecipazione, mentre chi ha prenotato camere non sa ancora nulla: invieremo loro subito una lettera per spiegare la situazione. Stiamo tentando di metterci una pezza con un menù appetibile e qualche intrattenimento, per non deludere i nostri ospiti. Peccato, perché avevamo preparato posti distanziati secondo le norme vigenti ed altri accorgimenti per garantire la sicurezza sanitaria».
«Questa improvvisa decisione ci lascia allo sbaraglio - afferma Andrea Barina, con bar frequentatissimo al centro della Giudecca - comunicare la cancellazione dei fuochi così a ridosso della manifestazione è cosa da pazzi, anche perché ci siamo organizzati proprio seguendo quello che diceva il sindaco, le sue stesse indicazioni. Non esiste ancora un protocollo serio e consegnato in anticipo. Ora farò un giro di telefonate ai clienti per capire se vogliono venire egualmente, altrimenti non faremo nulla». Michela Scibilia, del direttivo dell'associazione Nuovo Trionfo, che gestisce l'omonimo trabaccolo ormeggiato alla Salute: «In qualche modo me lo aspettavo. Mi pareva strano che una manifestazione così affollata non subisse un forte ridimensionamento. Per noi è un disastro, perché perdiamo donazioni». «C'è incredulità - le fa eco Massimo Gin, sempre del Nuovo Trionfo - la cancellazione dei fuochi ci distrugge, perché al Redentore sono soliti salire a bordo soci che pagano una contribuzione utile al pagamento delle rate per il restauro della barca. Avevamo calcolato di far mettere le mascherine e i posti sarebbero stati, calcolati al millimetro, a 2 metri e 45 centimetri l'uno dall'altro. Sono veramente preoccupato; al limite ci resterà nelle mani una semplice cena tra soci. Potevano far rimanere i fuochi, aumentando le precauzioni». «Il sindaco ha fatto benissimo - è il parere di Maurizio Mutti, titolare del bar Da Nico alle Zattere, con profonda terrazza - preferisco perdere soldi ma stare tranquillo. In una festa del genere basta la partecipazione di un solo contagiato di Covid per creare drammi. È vero, Brugnaro ci aveva illuso e poteva decidere prima questa soluzione cautelativa. Probabilmente ha voluto tenersi fuori da ogni eventuale responsabilità e futura polemica». «Mi ha mandato la disdetta metà della gente che aveva prenotato - conclude Fabio Bognolo, della trattoria Ae Botti. Sono stati vergognosi: o cancellavano il Redentore con il ponte e tutto, o mantenevano anche i fuochi». Per le tavolate, il Comune fa sapere che verranno emesse apposite ordinanze che disciplineranno le modalità di svolgimento dei convivi sulle rive.
Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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