Le grandi opere geografiche dell'erudito Gasparo Erizzo

Domenica 25 Ottobre 2020
I suoi contemporanei lo definirono eruditissimo nelle lettere greche e latine e autore di elegie ed epigrammi che peraltro rimasero tutti manoscritti. Forse anche per questo, alla fine di Gasparo Erizzo sono note soprattutto le opere geografiche, come la descrizione della Dalmazia e del suo viaggio da Venezia a Costantinopoli attraverso i Balcani, che conobbero una circolazione notevole e contribuirono a far conoscere meglio quei mondi, anche se per molto tempo furono attribuite a un altro autore. Primogenito di Giovanni Erizzo e Andriana Marcello, nacque l'8 settembre 1529 a San Martino di Castello, ma non appena avuta l'età per intraprendere l'attività politica, si trasferì nell'antico palazzo di famiglia a San Canciano, celebre per lo splendido giardino, a coltivare i suoi studi umanistici.
A venticinque anni divenne Savio agli Ordini, e fu riconfermato per quattro anni consecutivi, dal 1554 al 1557; quindi gli fu affidato il primo incarico di rilievo: il 24 giugno 1557 fu eletto sindaco in Dalmazia, assieme a Giacomo Contarini, che però morì a un mese dall'insediamento; Gasparo Erizzo attese il nuovo sindaco, ma non stette con le mani in mano.
E le sue qualità furono descritte proprio dal sostituto di Contarini, Michele Bon, che al Senato riferì di un uomo retto e consapevole delle responsabilità che gli erano state assegnate.
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