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BELLUNO Resistere e sopravvivere. Sono le parole che si sentono

Domenica 18 Ottobre 2020
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BELLUNO Resistere e sopravvivere. Sono le parole che si sentono con maggiore frequenza nei discorsi dei commercianti bellunesi riguardo a ciò che stanno vivendo e al modo in cui il covid ha stravolto le loro attività. È chiaro a tutti che un nuovo lockdown generale significherebbe non riaprire più le porte dei negozi. Almeno per molti di loro. Per ora è un pensiero che riescono a tenere lontano concentrandosi sul lavoro. Ma, tra una pausa e l'altra, la preoccupazione maggiore è legata ai nuovi decreti che potrebbero imporre ordinanze più stringenti.
GLI IMPRENDITORI
Secondo Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, è necessario «coniugare la salute con gli interessi economici di quelli che tengono aperto in un momento difficile come questo». In altre parole la salvaguardia della salute non deve arrivare a compromettere un sistema, quello economico, che rischia di collassare. «Un lockdown totale sarebbe una disgrazia enorme che porterebbe a fallimenti e chiusure ha spiegato Doglioni La situazione è preoccupante. Dobbiamo cercare di resistere. È difficile ma non abbiamo scelta. Bisogna che la gente stia attenta e rispetti tutte le ordinanze. Perché non possiamo permetterci il lusso di un'altra chiusura». A livello nazionale Confcommercio sta chiedendo al Governo aiuti «veloci e con poca burocrazia» ma le risposte tardano ad arrivare. «Dobbiamo fare in modo che le nostre attività rimangono aperte ha sottolineato il numero uno dei commercianti bellunesi Altrimenti difficilmente continueranno ad esserlo. E il governo deve aiutarci. La situazione sta diventando insostenibile». Il centralino dell'associazione è sommerso dalle chiamate. Non solo di persone che non riescono più ad andare avanti con la loro attività. Ma anche di coloro che si scontrano con decreti poco chiari e chiedono spiegazioni. «Ormai il pericolo che stiamo correndo ha concluso Doglioni è omogeneo in tutta la provincia. Tuttavia ci sono zone più vocate dal punto di vista turistico che hanno subito danni maggiori. Sono preoccupato per la stagione invernale. Dobbiamo dire con forza che con le condizioni di sicurezza giuste sarà possibile tenere aperto». La stagione invernale è alle porte. E, appena dietro, ci sono i Mondiali di sci alpino 2021 a Cortina. «C'è una forte preoccupazione per quello che succederà questo inverno ha dichiarato Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno-Dolomiti Perché si lavorerà con prenotazioni dell'ultimo momento. La gente sta aspettando e, a dirla tutta, siamo in attesa anche noi delle nuove direttive». Tuttavia manca ancora un mese e mezzo. Anche se la preoccupazione più forte è rivolta all'estero. «Ci spaventa di più quello che sta succedendo fuori dall'Italia ha chiarito De Cassan La situazione è davvero preoccupante. Ricordo che ci sono periodi, durante la stagione invernale, in cui il 60% dei turisti in provincia di Belluno arriva da fuori confine. Per ora aspettiamo». Le testimonianze dei commercianti. «C'è molta tensione evidenzia una dipendente di Monica volume capelli in centro a Belluno Siamo preoccupati e lo sono anche le nostre clienti. Però andiamo avanti fino alla nuova ordinanza». Alcuni guardano a ciò che sta accadendo fuori provincia. «Per ora resistiamo racconta il gestore della Birroteca Ibu - Se dovessero limitarci come a Milano allora sarebbe un altro discorso. Con un nuovo lockdown noi riusciremo anche a sopravvivere, come lo scorso marzo, purché si possa continuare a vendere in delivery. Senza diventerebbe problematico». Positività, invece, dall'Astor food cafè di Belluno: «I nostri clienti si comportano bene. Un nuovo lockdown? Speriamo di no. Bisogna essere positivi». (D.P.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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