LA RICOSTRUZIONE
TORREGLIA Prima un paio di chilometri lungo lo stradone d'asfalto.

Venerdì 8 Dicembre 2017
LA RICOSTRUZIONE
TORREGLIA Prima un paio di chilometri lungo lo stradone d'asfalto. Poi il tortuoso sentiero in mezzo agli alberi. Infine, la salita per arrivare in cima alla roccia.
Dal centro del paese al punto più alto di quel colle: la camminata dura circa un'ora. Sessanta minuti in cui Dimitri ha avuto tutto il tempo di pensare a quello che stava facendo. Non sapremo mai se il ragazzino era uscito di casa davvero convinto di farla finita: di certo durante quella lunga camminata non ha cambiato idea. É rimasto con le proprie inquietudini, quelle che lo avevano portato a scrivere un messaggio mandando tutti i famigliari immediatamente nel panico.
Forse il giovane si è fermato per rifiatare durante la salita, probabilmente si è guardato indietro ancora una volta pensando a tutto quello che stava lasciando, ma alla fine non si è fermato. Ha puntato la cima di quella roccia e il suo corpo è stato trovato molte ore più tardi giù dal dirupo, tra le sterpaglie, dopo un volo tremendo che non avrebbe mai potuto lasciargli scampo.
IL TRAGITTO
Dal centro di Torreglia, Dimitri ha camminato in salita (percorrendo un paio di tornanti oppure tagliando per una stradina) fino ad arrivare all'altezza della trattoria Al Pirio, storico locale con oltre mezzo secolo di storia. Un posto che il minorenne conosceva bene, visto che la sua famiglia ci passava spesso durante le passeggiate del fine settimana.
Ha camminato ancora, proseguendo lungo via Pirio per alcune centinaia di metri, sempre in salita, per poi arrivare ad un punto in cui la strada finisce: da lì in poi si può proseguire solamente a piedi, in mountain bike o con un fuori strada. Dimitri è andato avanti a piedi, infilandosi in un fitto sentiero dove bisogna evitare i rami degli alberi e le buche sul terreno. Stiamo parlando di una zona dove la natura domina incontrastata, e non a caso sul terreno si notano le impronte di volpi e cinghiali.
Alla fine di questo sentiero, il quindicenne si è trovato a percorrere gli ultimi metri della sua vita. Ai piedi della roccia c'è una grande distesa d'erba, di fronte il paese di Torreglia dall'alto, con sullo sfondo i Comuni dell'area termale. Un panorama da cartolina che questa volta, però, si è trasformato nel teatro di una disgrazia.
LA TESTIMONIANZA
Giuliano Lionello, 49 anni, gestisce da anni la trattoria Al Pirio. Conosce di vista la famiglia di Dimitri e ieri mattina ha visto passare i carabinieri, per i rilievi del giorno dopo.
«Questa è una zona tranquillissima - spiega, abbassando il tono di voce - e durante la settimana si fa fatica a trovare gente in giro. Alle quattro del pomeriggio di un normale mercoledì, quindi, è facile non incontrare nessuno durante il proprio cammino. Nel fine settimana e soprattutto nella bella stagione, invece, c'è molto più movimento. Qui ci sono molti sentieri segnati dal Cai, spesso battuti dagli appassionati. C'è pure una palestra di roccia. Incredibile pensare che proprio qui, in una zona di calma piatta, sia successo quello che è successo».
LE REAZIONI
La famiglia si è chiusa nel silenzio. «Preferiamo non dire nulla» è il laconico commento di un fratello al citofono, con la voce rotta dal dolore.
«Non sappiamo darci minimamente una spiegazione - dice uno zio -. Dimitri era un ragazzino taciturno e riservato, ma senza particolari problemi. Mercoledì sera, quando lo abbiamo saputo, ci è caduto il mondo addosso».
Torreglia è un paese piccolo dove vivono poco più di seimila persone, e moltissime famiglie si conoscono da generazioni. La notizia della tragedia si è diffusa ieri mattina passando rapidamente di bocca in bocca, accolta con sgomento e accompagnata da un'unica domanda: «Cosa è scattato nella mente di quel povero ragazzino?». Se lo chiedono i clienti al bar Vittoria, se lo domandano gli anziani davanti alla chiesa e l'interrogativo è ricorrente anche alla centralissima enoteca Per Bacco, nel cuore del paese.
«I nostri nonni raccontavano sempre di una ragazza che salì sullo stesso colle e si butto giù, negli anni Trenta - racconta un cinquantenne, fissando il bosco dei colli euganei -. La storia si è tramandata per anni, poi pochi anni fa l'incubo si è ripetuto: una musicista si uccise lanciandosi della stessa roccia. Ora una nuova tragedia, di un ragazzino così giovane. Al funerale ci sarà tutto il paese...».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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