LA PROTESTA
VENEZIA «Prima del 2 novembre 2020 Francesco Zambon era per

Domenica 20 Giugno 2021
LA PROTESTA VENEZIA «Prima del 2 novembre 2020 Francesco Zambon era per
LA PROTESTA
VENEZIA «Prima del 2 novembre 2020 Francesco Zambon era per me uno sconosciuto, poi è diventato una luce nel tunnel, non in fondo al tunnel, coraggioso e pacato in nome della verità». Così esordisce Martina Ferrante, tra le voci che ieri mattina si sono radunate in campo San Geremia a sostegno del ricercatore veneto rimasto senza lavoro per aver redatto il Rapporto indipendente sul mancato aggiornamento del Piano Pandemico italiano, in un dossier lampo, pubblicato e ritirato nelle 24 ore successive per coprire le responsabilità dei nostri politici e dei massimi vertici delle istituzioni mondiali e nazionali Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Istituto Superiore di Sanità (Iss), recita il volantino della manifestazione.
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L'invito a raccogliersi a Veneziae in piazza del Plebiscito a Napoli, è partito dal gruppo Facebook Tutti con Francesco Zambon, fondato a Roma da Gianni Lo Conti, e che adesso sfiora i 9.000 utenti. «Sono emozionato. Non è cosa comune che liberi cittadini, di orientamenti politici diversi, si riuniscano spontaneamente diventando catalizzatori di una società migliore confessa Francesco Zambon - La domanda che pongo a tutti è quale ruolo possa giocare ognuno di noi per avere maggiore trasparenza nelle istituzioni. Sono stufo di vedere una comunità divisa in piani assolutamente scollati, tra la politica che opera nell'Iperuranio, e i cittadini. Chi fa segnalazioni di illeciti nel pubblico e nel privato dovrebbe essere tutelato dall'apposita legislazione che però non viene comunicata, non fare la fine che ho fatto io prosegue - Mi chiedo oltretutto se sia una stampa libera la nostra, giacché la questione da me posta viene di continuo insabbiata». Tra chi è sceso in piazza per lasciare un segno, un'assenza stride. «Non ho risentimenti, mi rammarica però non ci sia nessuno dal mio ufficio di Venezia evidenzia il ricercatore - Il supporto dei colleghi è tanto più importante in questi casi. Io però non mi fermo, nonostante in primo grado sia stata respinta la causa mossa all'Oms. Ho depositato a Bergamo 1532 pagine di materiali e la procura è determinata come poche». Non manca al contrario la solidarietà dei molti accorsi sul luogo. «Sono stata il diciottesimo membro della pagina Fb racconta Martina e ora siamo gemellati al gruppo bergamasco Sereni e sempre uniti. Correttezza e vicinanza non sono morte, e la verità si può dire anche senza urlare». E ancora Ivan Vadori, giornalista e matematico, che cita Francesco come esempio di educazione civica da portare ai suoi studenti, o Rossella, «che non ne può più di vedere il carrozzone di corruzione e malaffare alla guida del Paese», e infine un cittadino italiano, svizzero d'adozione. «Francesco si è definito un pesce piccolo ma lo ribattezzo anello fragile della catena dell'omertà, che lotta come un pesce cane lasciato solo da quelle stesse istituzioni che hanno taciuto il suo gesto encomiabile».
Costanza Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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