La morte di Carlotta, il giallo degli ultimi sms

Mercoledì 12 Aprile 2017
La morte di Carlotta, il giallo degli ultimi sms
La morte di Carlotta Portieri rimane un giallo. Nel paese del Dragone si continua a indagare sulla morte della 27enne adriese. La Polizia cinese, secondo le poche e frammentarie notizie che arrivano dall'Estremo oriente, starebbe in queste ultime ore raccogliendo la testimonianza, come atto dovuto, di Stefano Sagredin, il compagno di Carlotta, per cercare di ricostruire gli ultimi tragici istanti di vita di Carlotta, prima del volo dal 19. piano dell'appartamento in cui la docente italiana viveva.
Sagredin, 36 enne, biologo, ex presidente del Comitato Ca' Emo Nostra, attivista della prima ora dopo i tragici fatti della Coimpo e la morte nell'azienda di località America di Ca' Emo di quattro persone, sarebbe stato l'ultimo a vedere viva Carlotta e il primo a trovarla morta dopo il tragico volo. La giovane, inoltre, sarebbe morta domenica attorno alle 14 quando in Italia erano le 6-7 del mattino. Non vi è certezza, inoltre, sul luogo in cui è avvenuto l'incidente. Secondo le fonti più accreditate la tragedia si sarebbe consumata a Chengdu, nel territorio del Sichuan, metropoli del sud ovest della Cina, al confine con la Corea del Nord. Per altri la sua morte sarebbe avvenuta a Quingdao, città famosa per la birra cinese, capoluogo del Sichuan, che si trova sulla punta meridionale della penisola di Shandong, situata nella baia di Jiao Zhou sul mar Giallo. Quingdao è anche una località di villeggiatura.
Secondo fonti cinesi il ragazzo domenica, poco prima che si consumasse la tragedia, sarebbe uscito di casa per recarsi al bar per bere una birra con un amico. Al ritorno avrebbe trovato la casa vuota e avrebbe cercato inutilmente la compagna, prima di fare la tragica scoperta. Gli investigatori cinesi stanno cercando di ricostruire sia gli ultimi istanti di vita della 27enne, raccogliendo diverse testimonianze e battendo tutte le piste. A rendere sempre più intricata la vicenda anche dei messaggi, tramite Whatsapp, che la ragazza avrebbe inviato alla madre, poco prima della sua morte, chiedendo perdono e un messaggio, sempre dello stesso tenore, quest'ultimo inviato dal cellulare di Carlotta al compagno e poi girato da Sagredin alla famiglia della 27enne, dopo la scoperta del corpo di Carlotta. Entrambi i messaggi avevano avallato in un primo momento l'ipotesi di un gesto volontario, pista comunque che rimane aperta. Tutto materiale per gli investigatori.
Sagredin si era trasferito in Cina grazie a Carlotta per insegnare inglese. Era stata lei, secondo amici della famiglia, a trovare una occupazione al compagno. I due per circa un anno avrebbero vissuto separati a causa dei rispettivi impegni lavorativi e avrebbero ripreso a convivere sotto lo stesso tetto da circa sette mesi.
Nel frattempo la famiglia aspetta novità, trincerata dietro il suo silenzio. L'ipotesi di un visto e di una partenza per la Cina, a meno di ulteriori clamorosi sviluppi nelle prossime ore, si allontana sempre più. Secondo alcune fonti governative Portieri e la moglie avrebbe deciso di non recarsi in Cina, ma avrebbero trasferito tramite ambasciata una somma di denaro per pagare un'agenzia di pompe funebri cinese per far cremare, a indagini concluse, il corpo della sfortunata ragazza e poi riportare le sue ceneri in Italia.
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