LA GIORNATA
BELLUNO «È l'ultima volta che consentiamo l'accesso libero

Domenica 14 Marzo 2021
LA GIORNATA
BELLUNO «È l'ultima volta che consentiamo l'accesso libero alle vaccinazioni. Ho dovuto chiamare i carabinieri». Sono bastate poche parole del dottor Sandro Cinquetti per capire che, quella di ieri, è stata una giornata difficile. Non solo per il Dipartimento di Prevenzione dell'Usl 1 Dolomiti che è stato travolto dallo tsunami di over 80 (classi 38 e 39) in fila per il vaccino anti-covid. Ma anche, e soprattutto, per gli oltre 1.500 anziani rimasti imbottigliati nel traffico per diverse ore. E come biasimarli? L'accesso ai drive-in di Belluno, Feltre, Tai di Cadore ed Agordo era libero e quasi tutti si sono presentati al mattino paralizzando diverse arterie stradali. Dal punto di vista della partecipazione la giornata è stato un successo ma sotto il profilo organizzativo sono emerse enormi difficoltà.
LE CODE
L'assenza di un appuntamento, e quindi la libertà da parte dei nonni di presentarsi al drive-in all'ora desiderata, ha causato code infinite al mattino. Riprese e postate sui Social. «Mia mamma aveva appuntamento il primo aprile e l'hanno spostata a oggi (ieri per chi legge, ndr) ha scritto un utente Facebook Un disastro! Si è messa in coda alle 9.30 di stamattina per fare il faccino e l'ha fatto ora. Sono le 12.20. Organizzazione zero». Qualcun altro ha fatto notare la totale assenza, necessaria davanti a un'attesa così lunga e di fronte a una categoria così delicata, di bagni e di volontari incaricati di dare informazioni o distribuire bottigliette dell'acqua. La coda, a Belluno, partiva quasi dalla rotonda del Ponte degli alpini dove i carabinieri, intervenuti su chiamata del dottor Cinquetti, hanno deviato le auto verso viale Fantuzzi. Oltre a loro anche la polizia di Stato, la Protezione civile e i vigili urbani. Queste le forze messe in campo per dirigere il traffico nei diversi punti della provincia. In parallelo l'Usl ha chiamato a raccolta altri operatori sanitari (tra i 60 e gli 80 in totale a fine giornata), compresi quelli impegnati nel contact-tracing.
LE DIFFICOLTÀ
Alle persone nate nel 1938-1939 erano state inviate delle lettere con l'appuntamento. Tuttavia la maggior disponibilità di vaccino, in seno all'azienda sanitaria, ha costretto la stessa a rivedere il Piano vaccinale. Le due classi sono state chiamate dal Cup e invitate a presentarsi ieri. Poi cos'è successo? «Fino a giovedì erano arrivate 500 adesioni su una platea potenziale di circa 3mila anziani ha chiarito il dottor Cinquetti . Quindi abbiamo detto: concediamo l'accesso libero ai 4 drive-in. Il problema è che gli anziani sono arrivati tutti al mattino e questo ha comportato disagi importanti, poi risolti». Un'altra difficoltà ha riguardato l'attivazione della terza linea operativa a Feltre (avvenuta tardi rispetto alle previsioni) e il trasporto del vaccino Pfizer nelle sedi fuori Belluno. Le dosi, di prassi, vengono preparate in Farmacia, al San Martino, per la corretta diluizione e solo dopo spedite ai drive-in. «La peculiarità dell'allestimento del vaccino ha comportato dei rallentamenti nell'operatività risolti nella tarda mattinata a Belluno e nel primo pomeriggio a Feltre», ha fatto sapere l'azienda sanitaria. Alla fine è stato necessario potenziare le linee operative e scongelare il vaccino di Moderna che non necessita di diluizioni e che è più veloce da preparare. Nel pomeriggio le code di auto sono sparite e il tempo di attesa è precipitato da 3 ore a 10 minuti.
IL BILANCIO
«Abbiamo vaccinato un numero importante di soggetti anziani ha concluso Cinquetti Calcolando che gli over 80 sono circa 17mila, di cui 1500-1600 già vaccinati nelle rsa, possiamo dire che in un'unica giornata abbiamo raggiunto il 10% della categoria. Un'operazione di grande successo pur con qualche problema organizzativo». Il direttore generale Maria Grazia Carraro, presente sia a Belluno che a Feltre, si è attivata da subito per risolvere i disagi e per scusarsi con gli utenti.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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