La fase 2 del Movimento

Lunedì 22 Ottobre 2018
LA GIORNATA
ROMA Sale sul palco con una «manina» di plastica e dopo poco assesta uno schiaffo al Colle. Dice Beppe Grillo per scaldare subito il Circo Massimo (con più gente di sabato, ma non pieno: circa 15mila persona): «Mi hanno accusato di Vilipendio per una battutina che ripeto anche qui. Poi c'è stata la storia dell'impeachment. Noi dobbiamo riformare il ruolo del Presidente della Repubblica: nomina 5 senatori a vita, è capo delle forze armate e del Csm. Bisogna togliere questi poteri». L'affondo sul Quirinale diventa subito un caso che imbarazza. Prima il M5S dice che «i poteri del Colle non sono in discussione e che Beppe non ha ruoli politici», poi una nota del Governo specifica che «ricordano che nel contratto dell'esecutivo non c'è alcuna riforma dei poteri del capo dello Stato». Le reazioni delle opposizioni sono veementi. Maria Stella Gelmini per Forza Italia sottolinea la natura «eversiva» del M5S e Maurizio Martina, a nome del Pd, dice al Garante pentastellato che «il Capo di Stato non si tocca». Il discorso tanto atteso di questa prima Italia a Cinque Stelle di Palazzo (Chigi) vede un Grillo a tratti governista. Soprattutto per i rapporti con la Lega. Definisce Matteo Salvini «uno di pancia, ma che dice una cosa e la mantiene: la lealtà e oggi è un miracolo della politica». Poi, aggiunge, che con la Lega «siamo strutturalmente come Dna diversi».
LO STILE
E siccome Grillo è Grillo racconta anche un aneddoto sul capo del Carroccio: «L'ho incontrato una volta in aeroporto, era timido, si è avvicinato, timido, e mi ha detto c'è mia mamma al telefono la potrebbe salutare? Io a lei ho detto signora perché non ha preso la pillola quel giorno?». Il popolo del M5S ride e applaude. Perché il comizio è uno show, e questa volta, gratuita. Il comico non risparmia nessuno: da Martina («Il maggiordomo della famiglia Addams») a Macron («un bambino violentato da un'anziana») passando per le agenzie di rating («il giorno prima del fallimento di Lehman Brothers gli avevano dato tripla A») e Juncker o Schroede («Vanno messi in una clinica»). L'anima bastian contraria di «Beppe» spazia a trecentosessanta gradi: pizzica i suoi sulla Tap («Non va abbandonata la visione») e scherza anche lui sulla mutazione del movimento: «Tutti i grandi rivoluzionari sono finiti in galera, perché non io? E invece siamo troppo onesti. Bonafede bonafedeeee, mettimi in galera. Voglio andare al 41 bis e parlare con Totò U curtu». C'è anche un passaggio sulla manovra e il rapporto con l'Europa: «Con il debito ci sono due significati il debito e la colpa. Io non mi sento in colpa, il debito non deve creare una colpa, perché se dovesse creare una colpa la Germania nel 1953 doveva pagare e invece non ha pagato». Ma se Grillo scuote l'arena del Circo Massimo, il premier Giuseppe Conte prova a sedurla e ci riesce. «Stiamo lavorando intensamente dal primo giorno ma per realizzare tutto il nostro programma il nostro arco di impegno deve essere lungo: fino al 2023». Il premier si offre come «garante del contratto di governo» e promette: «questo Paese lo cambieremo con voi». Intorno al palco circolare la folla si assiepa compatta: gli organizzatori esultano per il successo di questa quinta edizione che avrebbe raccolto «50 mila persone», ma sono cifre molto generose.
Al momento dei saluti, Grillo fa salire tutti sul palco - non c'è il premier Conte che nemmeno lo cita nel suo intervento - dal vicepremier Di Maio ai ministri passando per Davide Casaleggio, la senatrice Paola Taverna («A tua mamma compro una villa in Sardegna», le dice Grillo scherzando a proposito della casa popolare occupata ), Virginia Raggi. Un'edizione a nome dell'unità anti-Lega e della voglia di rimanere al governo, consapevoli della mutazione in atto. Davide Casaleggio è ricorso all'aragosta: «Un animale che cambia il carapace più volte nel corso della sua vita. Per continuare a crescere deve sostituirlo più volte facendo crescere quello nuovo. Il cambiamento richiede tempo e fatica, non è indolore». Forse anche per questo ieri notte tutti i turbamenti sono stati affogati in un locale, nei pressi di Colle Oppio, per la consueta festa privata.
S. Can.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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