L'APPELLO
BELLUNO A proposito di cani problematici e morsicatori, il movimento

Domenica 21 Aprile 2019
L'APPELLO
BELLUNO A proposito di cani problematici e morsicatori, il movimento antispecista bellunese Siamo tutti animali lancia un appello: attenzione alle adozioni di animali provenienti dal Sud. Prima di tante parole, infatti, parlano i dati. Nel 2018 il movimento ha affrontato, in generale, 170 casi di animali in difficoltà. Di questi 120 erano cani, di cui 45 provenienti dal Sud che hanno dimostrato di avere problematiche di non poco conto con la famiglia adottiva. In sei casi si sono dimostrati essere cani morsicatori di alto livello.
IL VADEMECUM
Siamo tutti animali fornisce una sorta di vademecum per non incappare in errori che possono poi avere ripercussioni sia sull'uomo, ma anche sull'animale. Dal meridione volontari di associazioni animaliste si danno da fare per trovare casa a cani randagi o abbandonati. Questi volontari cercano un preaffido, controllano la famiglia addottante, ma spesso la sistemazione dell'animale non è adeguata ai nuovi padroni. «Manca la cultura di base e le la conoscenza delle normative in materia», spiega Cristiano Fant, come dotarsi di guinzaglio e museruole, tenere con sé dei sacchetti per le feci, una bottiglietta d'acqua e assicurare il cane (come impone la legge). «Il problema è che spesso non si conosce lo storico dell'animale. Non sappiamo come si rapporti con l'uomo, per non parlare del fatto che l'animale fa un lunghissimo viaggio in auto, che gli causa un trauma racconta Fant -. Arriva in un posto dove ci sono altri rumori, altri odori e altri colori. È un vero e proprio choc».
L'EDUCAZIONE
Cosa c'è da fare quando ci si rende conto di avere un cane problematico? «La prima cosa sarebbe quella di affidarsi ad un educatore cinofilo piuttosto che ad un veterinario comportamentalista oppure affidarsi ad un'associazione che aiuti ad affidarlo ad un altra famiglia, ma non prima e questo è molto importante di aver curato il cane». L'effetto di adozioni fatte troppo in fretta è che i «nostri rifugi per cani in Veneto sono pieni di cani del Meridione». Il problema vero è che portano malattie che da noi spesso non ci sono: «Pensiamo alla giardia, alla coccidiosi, che vengono trasmesse tramite lo sporco. Si tratta di malattie curabili con l'antibiotico e che possono essere trasmesse ad altri animali, come quelli da cortile. Mi riferisco anche alla leishmaniosi, che deriva da una puntura di zanzara e dalla quale non si guarisce più. C'è anche il cimurro, che colpisce in prevalenza i cuccioli e li porta alla morte».
IL DEGRADO
Infine, un cenno ai cani detenuti da certe persone: «Se non verranno prese precauzioni, se chi ha il dovere e il potere di fare qualcosa non deciderà di muoversi le cose peggioreranno e il degrado sociale già visto in altre città venete, arriverà anche nel Bellunese».
Federica Fant
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