In rosso di oltre 800 mila euro, aumenta la perdita di esercizio

Domenica 14 Ottobre 2018
I NUMERI
PADOVA Pubblicarlo per il terzo anno consecutivo, in maniera più dettagliata e allargata delle precedenti (con una presentazione anche ieri pomeriggio a Monselice e una stamattina a Thiene, nel Vicentino, con l'obiettivo di arrivare a tutti), è «il modo per cercare la coerenza delle nostre parrocchie», ha detto ieri mattina il vescovo di Padova Claudio Cipolla aprendo i lavori di presentazione del Rapporto Annuale 2017 della Diocesi di Padova, in pratica, il bilancio consuntivo dello scorso anno. Che vede la Diocesi chiudere in negativo con una perdita di esercizio di 872.719,73 euro, figlia della sottrazione tra i costi, che nel 2017, sono stati 10.233.040,69 euro e i ricevi, pari a 9.360.320,96 euro. Numeri che raccontano come sia aumentata la perdita di esercizio rispetto al 2016, quando il segno meno alla voce entrate-uscite si era fermato a 736 mila euro. Continuando il raffronto con l'anno precedente però, si nota come nel 2016 i costi siano stati di 9,4 milioni, ma inferiori siano state anche i ricavi, che avevano toccato quota 8,7 milioni di euro. Tra i costi, la voce che incide in maniera più importante sono i 5 milioni di euro in contributi erogati (per la carità, per il culto, la pastorale e le missioni), mentre 1.9 milioni sono quelli spesi per il personale e i collaboratori (51 dipendenti a tempo pieno e 28 part-time); 720 mila gli euro di costi in accantonamenti e 63 mila quelli per gli ammortamenti. Capitolo ricavi. Anche qui la maggior parte, più di 5 milioni di euro, arrivano dai contributi (pubblici, privati e 8x1000). Un milione e 153 mila euro sono il frutto di offerte e donazioni mentre 1,6 milioni sono quanto arrivato in Diocesi dalle parrocchie e da altre attività. Minori i contributi offerti dalla gestione patrimoniale e dai proventi finanziari da interessi di investimenti. «La nostra Chiesa diocesana gestisce tanti beni che non le appartengono perché le sono stati affidati per i poveri: gratuitamente li abbiamo ricevuti e gratuitamente li dobbiamo mettere a disposizione degli ultimi», ha puntualizzato il vescovo. Per un bilancio che vuole fare un resoconto che non sia solo economico, ma dare un taglio sociale. Ecco allora registrati all'interno del Rapporto Annuale 2017 anche 6.500 beneficiari di progetti seguiti da Caritas diocesana con i suoi 5.500 volontari che hanno messo a disposizione 30 mila ore di volontariato in un anno. Ci sono poi i 126 mila pasti annui offerti dalle Cucine economiche popolari; i 45 mila chili di pane distribuiti dall'Associazione universale di Sant'Antonio; i 700 volontari che si mettono a disposizione all'Opera della Provvidenza e all'Irpea. Se poi si guarda al fronte cultura e formazione abbiamo gli oltre 25 mila visitatori del Museo diocesano, i 59 mila e passa soci di Noi associazione; i 25 mila di Azione cattolica; gli oltre 20 mila frequentatori di Villa Immacolata e i 15 mila studenti che hanno frequentato il Centro universitario insieme a quasi 20 mila persone che hanno partecipato alle attività di formazione.
N.M.
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