IL VIRUS TRA I LAVORATORI
La nota diffusa dalla Cgil Fp richiama quindi l'attenzione

Mercoledì 1 Aprile 2020
IL VIRUS TRA I LAVORATORI
La nota diffusa dalla Cgil Fp richiama quindi l'attenzione sulla diffusione del coronavirus tra il personale sanitario.
«Ricordiamo che per i dipendenti della sanità valgono regole diverse dagli altri lavoratori: chi ha avuto contatto con persone positive non viene messo in isolamento fiduciario, ma continua a lavorare fino a comprovata positività. Non si sa dove nasca il contagio tra i dipendenti Ulss, ma in tutti e 3 gli ospedali c'è un primo operatore positivo che lavora e entra in contatto con i colleghi. Il primo caso, a Feltre, nel momento in cui si ha contezza della positività, porta all'isolamento di una trentina di persone. Ricordiamo che in quel momento il protocollo era diverso da oggi. A Belluno, appurato che il primo caso, viene fatto il tampone a un centinaio di lavoratori. La positività di altri colleghi viene riscontrata non nella prima scrematura, ma nelle successive (3 tamponi a ciascun lavoratore nei primi 14 giorni). E poi, a cascata, vengono controllati i contatti anche del secondo gruppo di positivi. Ad Agordo la dinamica è simile, con numeri riproporzionati, ma il numero di positivi è inizialmente maggiore. In questo momento viaggiamo verso la settantina di lavoratori contagiati. L'aspetto che distingue i lavoratori della sanità dalla popolazione normale è innanzitutto il fatto che, nel tempo che trascorre tra l'essere individuato come contatto di altro positivo e l'esito del test, questi continuano a lavorare e ad avere contatti, anche se protetti da DPI. Superati i tre test nei 14 giorni, con negatività, non è superato il problema, perché continuano ad avere contatti, e quindi possono ricominciare altri 14 giorni di dubbi sulla propria salute. Si pensi allo stress emotivo cui sono sottoposti. I positivi non sintomatici, superata la quarantena, posso ritornare al lavoro. Con le conoscenze di oggi, sembra che questi abbiano una sorta di immunità a nuovo contagio, che però non dura più di 3 settimane, e quindi restano anch'essi tra i potenziali nuovi contagi. La campagna di tamponi a tappeto, propagandata dal presidente della Regione, che doveva come primo intento analizzare i dipendenti di Usl e strutture residenziali, nella stessa Usl si è cominciata a vedere solo da pochi giorni. Ricordiamo che in questo momento, il tasso di contagio in provincia di Belluno è vicino allo 0,2% sulla popolazione. Il tasso dei dipendenti è vicino al 2%, cioè 10 volte superiore».
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