IL TRAVAGLIO
BELLUNO Battuta d'arresto, per un intoppo burocratico, alla costituzione

Giovedì 9 Gennaio 2020
IL TRAVAGLIO
BELLUNO Battuta d'arresto, per un intoppo burocratico, alla costituzione della New.co che andrà a gestire il comprensorio del Nevegàl. Massimo Slaviero, amministratore delegato di Unifarco, ha fiducia di risolvere tutto entro fine gennaio. Per il sindaco si tratta di «avviare gli ingranaggi burocratici». Intanto il consigliere di Civiltà bellunese, Franco Roccom, lancia l'idea di «costituire una Fondazione, una onlus in sostanza», in cui possano agevolmente confluire finanziamenti di tutti coloro che desiderano investire sul Colle. Gli operatori stanno lavorando e preferiscono pensare a quello, per il momento. La Pro loco di Castion interessata soprattutto territorialmente alla questione sta alla finestra e aspetta la nuova società.
LE TENSIONI
A chi sta diffondendo voci su un presunto ritiro della New.co, dovuto probabilmente ad un piccolo diverbio avuto sul Colle, poco prima di Natale (causato, pare, da una esasperazione per la situazione di continua attesa) l'amministratore delegato di Unifarco spiega che «non è cambiato nulla: «La New.co si farà. Solamente non è semplice percorrere quella strada, soprattutto se c'è il pubblico di mezzo: ci si scontra con nuove norme che rendono difficili alcune questioni». Insomma, la nuova società sta facendo i conti con la burocrazia italiana, «in cui si cambiano le regole ad ogni mezzo Governo che arriva», si lascia sfuggire Massimo Slaviero, in partenza per la Cina. «Ad ogni modo - prosegue abbiamo già avuto un incontro con il nuovo segretario comunale di Belluno e ci rincontreremo di nuovo entro fine gennaio. Dico solo che il pubblico, in Italia, è sempre così distante da un'azienda privata». Come a dire che sperava di essere già a buon punto, invece di lavoro ce n'è ancora da fare. Era la fine si settembre, quando durante un Consiglio comunale, il sindaco Jacopo Massaro annunciava l'ipotesi di costituire una nuova società mista pubblico-privata.
DA PALAZZO ROSSO
Jacopo Massaro però non parla di intoppi: «No, non sono intoppi burocratici, è la procedura che sapevamo già di dover seguire. Una procedura complicata lunga ed è, ovviamente, faticosa per il privato spiega il sindaco di Belluno - abbiamo fatto più di una riunione in Comune proprio con la parte tecnica ci siamo confrontati con il più importante studio di assistenza nel campo delle società partecipate d'Italia, uno studio di Milano, che ci sta assistendo rispetto a questa procedura. Stiamo andando avanti, i tecnici proseguono con la loro agenda di approfondimento e di predisposizione degli atti». La mèta è lì e la si vuole raggiungere. «Ovviamente è un percorso faticoso, ma questo lo sapevamo già. Non è una novità, per noi l'obiettivo resta sempre lo stesso: la continuità degli impianti, su cui innestare un'attività di diversificazione delle attività e di destagionalizzazione, legate anche il più possibile ai posti letto che oggi sono assolutamente insufficienti e non permettono uno sviluppo adeguato». C'è poi Franco Roccon, consigliere di Civiltà bellunese, ex presidente della Commissione speciale sul Nevegal che lancia un'idea: «Siccome io cerco sempre una soluzione per il Nevegàl, dico che più di una srl o di una spa, proporrei di essere sul pezzo con una Fondazione, una Onlus in sostanza. Se ci sono due soggetti, pubblico e privato, chi supporta l'iniziativa non sarebbero i soli soci ma anche l'azionariato popolare o soggetti come la Regione e la Provincia. La Fondazione è senza scopo di lucro ma ha allo stesso tempo la forza di assegnare all'Alpe 2, faccio per dire, la gestione degli impianti. Una strada, mi rendo conto, pur difficoltosa che, se non altro, apre un pertugio».
Federica Fant
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