Tragedia di Genova, ai Pm una nuova lista di 60 nomi

Domenica 16 Settembre 2018
L'INCHIESTA
MILANO Per il crollo del ponte Morandi c'è un nuovo elenco di potenziali responsabili e tra questi spicca il nome di Fabio Cerchiai, presidente di Autostrade per l'Italia. Nei giorni scorsi gli uomini del primo gruppo della guardia di finanza hanno consegnato ai magistrati una lista di altre sessanta persone su cui potrebbero ricadere responsabilità penali per il collasso del viadotto che ha causato 43 vittime. Una prima lista di venticinque nomi è stata integrata e la nuova informativa è sulla scrivania del magistrati di Genova che indagano sul disastro. Toccherà a loro, adesso, procedere a eventuali nuove iscrizioni. Del resto venerdì scorso il capo della Procura di Genova Francesco Cozzi è stato chiaro: «È possibile che il numero degli indagati aumenti», ha anticipato.
ACCELERAZIONE
Al momento gli indagati sono venti, le ipotesi di reato contestate sono disastro colposo, omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo plurimo con aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. Ora ci sono altre figure al vaglio: insieme al numero uno di Autostrade, i dipendenti della Spea, controllata di Atlantia che si occupa di monitoraggio e manutenzione, funzionari del ministero dei Trasporti e del Provveditorato. Dirigenti, tecnici e dipendenti che, secondo gli investigatori, erano a conoscenza delle condizioni del ponte e si occuparono del progetto di retrofitting. Questa accelerazione non è tanto conseguenza dell'analisi delle mail e degli sms agli atti dopo i sequestri di telefoni e computer, quanto dell'approfondimento degli organigrammi e delle relazioni sui lavori di manutenzione del ponte dal 2013 in poi. Cioè a partire da quando Spea compie nuovi monitoraggi statici sul Morandi: i risultati sono tutt'altro che rassicuranti, perciò si comincia a discutere di un progetto di retrofitting. Nel 2015 la società inizia ad abbozzare il progetto da 20 milioni di euro che dovrebbe mettere in sicurezza i piloni 9 e 10 e rinsaldare gli stralli, proprio quelli che avrebbero ceduto alle 11,36 del 14 agosto. Il 12 ottobre 2010 il cda di Autostrade approva il piano di retrofitting, ma contemporaneamente arriva lo studio del Politecnico di Milano che segnala le criticità del ponte: disparità di tenuta dei tiranti (nel punto dove si verificherà il cedimento) e si consiglia di piazzare dei sensori. Ma Autostrade rinvia l'operazione. A gennaio 2017 la Direzione di vigilanza del ministero dei Trasporti riceve da Aspi il progetto di Autostrade, che contiene anche la relazione del Politecnico, e a febbraio 2018 il comitato tecnico ministeriale presieduto da Roberto Ferrazza mette il suo timbro. Tra reiterate sollecitazioni di Autostrade affinché il ministero firmi il decreto di approvazione finale, il via liberà ai lavori arriverà solo a giugno 2018, troppo tardi per evitare la morte di 43 persone.
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci