Giornata di tregua: nessun nuovo contagio in provincia

Lunedì 2 Marzo 2020
Giornata di tregua: nessun nuovo contagio in provincia
L'AGGIORNAMENTO
MESTRE Il bilancio della seconda domenica in piena allerta contagio è di tregua. E si spera non apparente. Restano infatti 37 le persone risultate positive al corona virus in provincia. Come riportato ieri. E in questa cifra sono ricompresi tanto i sintomatici, ricoverati, quanto gli asintomatici, in quarantena fiduciaria a domicilio. È impossibile dare un numero certo dei casi effettivamente presenti. La situazione è talmente liquida da essere in continua evoluzione. Quelli che riportiamo sono i dati ricavati confrontando più fonti accreditate, a partire dal bollettino diramato dalla Regione, e accertati dalle strutture sanitarie. Un quadro di sostanziale tenuta, dunque. Il quale si arricchisce non tanto di nuovi riscontri, bensì di altri cosiddetti ritorni positivi, in tutto 6: vale a dire persone già monitorate e che hanno ricevuto la risposta dal laboratorio di Genomica di Padova, al quale afferiscono e vengono analizzati tutti i tamponi raccolti nel territorio veneto nell'ambito dell'emergenza Covid 19. Si tratta di persone, familiari di malati od operatori socio sanitari (oss) che sono venuti in qualche modo si sono trovati vicini a malati accertati.
RESOCONTO
Questa la fotografia a ieri: 37 tamponi positivi, nemmeno il 2,50% della popolazione controllata, su un campione che comprende 600 dipendenti dell'Ulss Serenissima e 704 cittadini, per un totale di 1.304 persone. E sono 15 i malati ricoverati in ospedale: di questi 6 in condizioni critiche in terapia intensiva, mentre 9 - che hanno manifestato una sintomatologia più lieve - sono stati accolti nel reparto di malattie infettive per evitare la trasmissione del virus. Questi ultimi comprendono anche il paziente infetto scoperto all'ospedale di Mirano, il primo in questo presidio sanitario, che era ricoverato in Cardiologia, e che ora è in isolamento all'Angelo.
AFFLUSSO
Intanto restano bassi, ben al di sotto della media, gli accessi al pronto soccorso. Tutti comunque regimentati da un rigido protocollo che prevede una sorta di pre-accettazione tesa a stabilire la presenza o meno dei sintomi del coronavirus: febbre e problemi respiratori. Nell'eventualità la persona viene incanalata direttamente nel percorso, ben distinto, che la porta dritto al reparto di malattie infettive dove scattano i controlli specifici. All'Angelo tale screening iniziale viene eseguito all'interno di una tenda appositamente installata, al Civile invece nell'angolo solitamente riservato all'info point.
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