Crollano i ricoveri ospedali quasi vuoti

Sabato 30 Maggio 2020
L'EPIDEMIA
TREVISO Oltre 2mila guariti nella Marca. Il traguardo è stato raggiunto ieri. Sono esattamente 2.031 le persone che negli ultimi tre mesi sono riuscite a mettersi alle spalle il coronavirus. Al momento sono 313 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione. Praticamente tutti da casa. I sei ospedali della provincia sono ormai completamente vuoti. Restano ricoverati solamente quattro pazienti. Tutti nel Covid Hospital di Vittorio Veneto. Ma anche loro verranno dimessi nei prossimi giorni. Ormai è questione di tempo. Vale lo stesso discorso per i quattro pazienti che si trovano nell'ospedale di comunità, sempre a Vittorio Veneto. Si tratta di positivi asintomatici che non hanno la possibilità di rimanere isolati a domicilio. «Per quanto riguarda gli ospedali è fortunatamente finita», è l'ottimismo che trapela dall'Usl della Marca. In tre mesi sono stati dimessi 745 pazienti. L'epidemia sta rallentando fino quasi a bloccarsi. Ieri non è stato registrato nessun nuovo contagio. Il totale delle persone colpite dal Covid-19 dalla fine di febbraio ad oggi resta fermo a 2.657. Così come quello dei decessi: 313. Per fortuna lo stillicidio visto tra marzo e aprile si è fermato. Attualmente ci sono 316 persone in isolamento a casa, tra positivi e contatti stretti. Solo ieri altri 63 hanno potuto uscire dall'isolamento più assoluto.
LO STUDIO
La conferma che si è sulla strada giusta arriva anche dalla fondazione Gimbe, la stessa che nei giorni scorsi non ha risparmiato critiche sui numeri diffusi dalla Lombardia. Qui non sono arrivate critiche. Anzi. La fondazione ha inquadrato la provincia di Treviso come quella dove le cose stanno andando meglio rispetto a tutto il resto del Veneto. La Marca è al primo posto per quanto riguarda il rapporto tra il numero di contagi da coronavirus per 100mila abitanti e la percentuale di incremento registrata tra il 20 e il 27 maggio, ormai non troppo distante dallo zero. Si tratta di un dato di enorme importanza. Con Treviso, solamente Vicenza si è posizionata sotto la media generale del Veneto, ma con un tasso più elevato sul fronte dei casi emersi ogni 100mila abitanti. Tutte le altre province superano la media regionale in almeno uno dei due parametri.
SMANTELLATE
A completare il quadro, l'altra buona notizia arriva dalla chiusura delle strutture esterne che erano state aperte in emergenza nel picco peggiore dell'epidemia per assistere una parte dei pazienti contagiati dal coronavirus, in modo da non far soffocare gli ospedali della Marca. Non servono più. Nei settori Covid isolati ricavati nelle case di riposo Oic di Vedelago e Luigi e Augusta di Ormelle oggi non c'è più nessuno. L'Usl aveva chiesto aiuto ai due centri a metà marzo, quando gli ospedali rischiavano di scoppiare a causa dei continui ricoveri. Il settore di Vedelago, in particolare, aveva accolto i pazienti provenienti dalla Geriatria di Treviso. La decisione si è rivelata fondamentale per riuscire a spegnere il maxi-focolaio esploso nel reparto alla fine di febbraio che, se non contenuto, avrebbe potuto portare addirittura alla chiusura dell'intero Ca' Foncello. Negli ultimi due mesi e mezzo a Vedelago e Ormelle sono stati complessivamente trasferite 82 persone (54 nella prima e 28 nella seconda). Le valvole di sfogo - così erano state definite - hanno permesso di evitare il sovraffollamento dei reparti ordinari. Adesso l'emergenza è finita. L'accordo per il trasferimento di pazienti, a fronte del pagamento di 135 euro al giorno per persona, verrà interrotto. «Il primo giugno chiuderemo formalmente il rapporto con la Oic di Vedelago», conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl trevigiana. Così come già fatto con la Luigi e Augusta di Ormelle. E' il passo che tutti attendevano. Significa che la pandemia, almeno per il momento, è agli sgoccioli. Non significa che si può abbassare la guardia, soprattutto in relazione a un'eventuale seconda ondata, che tutti sperano non arrivi. Ma i numeri parlano chiaro. Ormai l'intera Marca oggi è davvero a un passo dal liberarsi totalmente dal virus.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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