COSA DICONO I NUMERI
BELLUNO Le cifre ieri erano preoccupanti: se uno dovesse

Mercoledì 20 Ottobre 2021
COSA DICONO I NUMERI BELLUNO Le cifre ieri erano preoccupanti: se uno dovesse
COSA DICONO I NUMERI
BELLUNO Le cifre ieri erano preoccupanti: se uno dovesse guardare soltanto gli ultimi dati sulla pandemia non starebbe tranquillo, almeno in provincia di Belluno. Nuovi positivi in un giorno: 13 (il secondo valore più alto delle ultime tre settimane); attualmente positivi: 145 (un valore simile non si vedeva dal 4 ottobre e la tendenza era una discesa continua da inizio settembre fino all'11 ottobre, dopodiché è ricominciato un costante rialzo, anche se leggero); ricoverati in area non critica: 7 al posto dei 3 del giorno prima; vaccinazioni 295 (in proporzione alla popolazione, la cifra più bassa delle sette province venete). Numeri negativi, che devono preoccupare ma non allarmare, almeno per ora: per sapere se abbiamo ripreso una tendenza negativa, nonostante le vaccinazioni, è necessario considerare un periodo più lungo e non le cifre di due o tre giorni.
TERZA DOSE
Come in tutte le Ulss del Veneto, ieri anche nella Dolomiti sono state aperte le prenotazioni per la dose supplementare di vaccino per coloro che hanno compiuto i 60 anni, se hanno fatto la seconda dose almeno sei mesi fa. Per prenotarsi è necessario andare sul sito vaccinicovid.regione.veneto.it/ulss1 Belluno sta stentando in queste ultime settimane, ma in ogni caso, a ieri mattina oltre l'82,7% dei residenti in provincia con più di 12 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti covid (in Veneto eravamo all'84 per cento, la media italiana , sempre ieri, era dell'85,7). In ogni caso cifre buone, se paragonate a quelle di altri stati europei: a oggi, le dosi somministrate in Ulss Dolomiti sono oltre 287.189 mila a fronte di una popolazione di meno di 200mila abitanti (e tenendo conto anche che molti iscritti all'Aire si sono vaccinati all'estero).
LE FASCE D'ETÀ
Se andiamo ad analizzare le vaccinazioni per fasce d'età, scopriamo che i ventenni risultano più disponibili a vaccinarsi dei trentenni e dei quarantenni: una tendenza che si era già vista da tempo e che si sta consolidando. Ecco il dettaglio dei vaccinati con almeno una dose: il 66,1 % dei 12- 19enni; il 78,8% dei 20-29enni; il 74,2 % dei 30-39enni; il 75,8% dei 40-49enni; l'83,2% dei 50-59enni; l'87 % dei 60-69enni; il 92,3% dei 70-79enni; circa il 100% degli over 80. Risultano da vaccinare ancora circa 31.546 bellunesi. È sempre possibile vaccinarsi nelle sedute territoriali o nei punti vaccinali con accesso libero oppure si può prenotare il proprio turno nel portale www.aulss1.veneto.it
IL CASO DI PONTE NELLE ALPI
Diminuiscono coloro che non hanno il green pass e coloro che non si sono vaccinati, ma uno zoccolo duro rimane. Due bellunesi, per esempio, come riferisce il Piccolo di Trieste, hanno partecipato insieme ai figli alla manifestazione anti green pass nel capoluogo giuliano. Sono i titolari della Casa del filato, un negozio di mercerie di Ponte nelle Alpi, che abitano a Longarone. I due hanno detto: «Abbiamo chiuso il nostro negozio perché non abbiamo il green pass. Non ci vogliamo vaccinare perché non è possibile doversi sottoporre ad una profilassi per aver diritto al lavoro, un diritto che è già sancito dalla Costituzione. I nostri figli non possono andare in biblioteca o a fare volontariato e questo è vergognoso. Ma noi teniamo duro, siamo montanari». Per tornare a coloro che invece accettano di vaccinarsi, il green pass è generato automaticamente dalla piattaforma nazionale dopo 12 giorni dalla prima dose ed è valido dal 15esimo giorno dal vaccino fino alla data della seconda dose. Successivamente il certificato sarà rilasciato entro 24/48 ore dalla seconda dose e sarà valido per 12 mesi.
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