Chi demolirà i vecchi palazzi li potrà ricostruire più grandi

Martedì 21 Gennaio 2020
Chi demolirà i vecchi palazzi li potrà ricostruire più grandi
LA CONFERMA
PORDENONE La fase uno, quella affidata agli esperti della facoltà d'ingegneria dell'università di Padova aveva fornito la diagnosi. La fase due è la terapia. Il Comune, usando lo strumento della variante urbanistica, darà un seguito a un rapporto allarmante, che sanciva come il 70 per cento degli edifici (soprattutto in centro) sia realizzato in muratura semplice. E nel caso di un sisma di forte intensità i danni riguarderebbero praticamente il 100 per cento degli stabili. Per questo è stato studiato un sistema di incentivi fiscali che sarà inserito nel prossimo provvedimento urbanistico. Traducendo dal linguaggio burocratico, il Comune cercherà di favorire demolizioni, ristrutturazioni e salvataggi di edifici considerati moderatamente a rischio. E per rendere l'operazione ancora più appetibile, regalerà cubature a chi sceglierà di demolire un palazzo vecchio per costruirne uno nuovo.
I DETTAGLI
Lo studio Cartis, condotto dall'università di Padova su 545 edifici di proprietà di privati in tutta la città, costituirà la base per provare a rimediare a una situazione seria. Prima precisazione importante: l'operazione non dovrà toccare i palazzi storici del cuore cittadino. Nessun abbattimento riguarderà i gioielli dei corsi. «Si procederà dove è più facile agire», aveva spiegato l'assessore Cristina Amirante. Il Comune sta individuando alcune zone-chiave che saranno interessate dal piano. «Abbiamo valutato criteri legati alla viabilità, alla sicurezza idraulica, tutti dati che possono incidere sulla futura costruzione di palazzi o sulla gestione dell'esistente». Il progetto individuerà delle zone off-limits, nelle quali non si potrà più costruire, ma si preoccuperà soprattutto di curare le zone che stanno peggio secondo lo studio universitario.
Demolizioni e ricostruzioni, ma anche costose ristrutturazioni per rendere più sicuri i palazzi più vecchi. Il Comune ovviamente non può agire di imperio, deve convincere i privati a mettere mano al portafoglio. E per farlo aggiungerà incentivi a quelli già esistenti. «Si lavora sulla leva fiscale - ha spiegato Amirante -, creando strumenti aggiuntivi per mettere in sicurezza intere aree della città sulla base del rapporto ingegneristico dell'università di Padova. Ad esempio, chi sceglierà di demolire un vecchio edificio di due piani, può già usufruire del sistema previsto dal sisma-bonus. Il Comune a quel punto consentirà al proprietario di aumentare le cubature e quindi, per esempio, di realizzare un nuovo palazzo più alto di un piano». Tutto questo per ottenere una cintura appena esterna rispetto al centro molto più sicura rispetto ad oggi. Lo studio padovano ha dimostrato che con il rischio sismico non si può scherzare e i numeri non sono confortanti. L'operazione partirà dai quartieri più popolosi, da Rorai a Villanova, passando da Torre.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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