Carlo Nordio

La notizia che la riapertura dell'anno scolastico sarà

Venerdì 18 Settembre 2020
Carlo Nordio

La notizia che la riapertura dell'anno scolastico sarà accompagnata dallo sciopero proclamato da alcuni sindacati di insegnanti e, quantomeno a Roma, da una paralisi dei trasporti urbani, può suscitare indignazione e forse anche rabbia. Ma soprattutto, secondo noi, desta incredulità. Tutti, dal Presidente della Repubblica al Pontefice, avevano predicato, o almeno auspicato, che le bon usage des maladies ci avrebbe resi cittadini più virtuosi e cristiani più solidali. E invece ora, dopo la primavera del nostro scontento e l'estate della rifiorita speranza, eccoci ripiombati nell'autunno cupo del conflitto sociale, reso più incomprensibile dalle pregresse sofferenze dei malati e dagli esempi eroici dei tanti che, anche sacrificando la vita, li hanno curati.
Ora è ben vero che le ragioni degli insegnanti, soprattutto dei precari, sono in gran parte sacrosante. Si tratta di una categoria sedimentatasi nel tempo senza criteri, senza concorsi e senza programmazione, mal distribuita e peggio pagata. Molti di loro vengono periodicamente delocalizzati secondo misteriosi calcoli algoritmici, con il risultato che alcuni giorni fa una maestra di Padova è stata improvvisamente trasferita nel lontano Comelico, e una sua collega del Comelico è finita sulla Riviera del Brenta, con un'insopportabile offesa alla loro dignità e ancor di più al buon senso. Altrettanti docenti attendono (...)
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