Canali al limite, Portogruarese in ansia Si temono gli effetti di pioggia e scirocco

Sabato 16 Novembre 2019
Canali al limite, Portogruarese in ansia Si temono gli effetti di pioggia e scirocco
VENETO ORIENTALE
Portogruarese con lacqua alla gola, i canali sono al limite della tracimazione in tutto il territorio. E oggi il sistema sarà duramente messo alla prova dalle abbondanti precipitazioni. Non solo, perchè il vento di scirocco potrebbe provocare gravi problemi, rallentando lo sbocco a mare dei corsi dacqua. Intanto restano da quantificare i danni delle mareggiate. «Il momento critico del picco di marea delle 11.30 del mattino è passato senza gravi conseguenze - ha spiegato ieri lingegner Sergio Grego, direttore del Consorzio di bonifica - E stato raggiunta la quota di massima di +1,54 metri sul livello del mare, 40 cm in meno di martedì sera. Non ci sono state tracimazioni arginali, né superamenti delle difese a mare». Le precipitazioni non sono purtroppo terminate: «Dobbiamo affrontare un altro momento di massima attenzione nelle prime ore di sabato - spiega ancora Grego - al momento  del picco di marea previsto alluna con un livello di 1,05 metri. Seppure molto più basso degli ultimi picchi, coinciderà con previsioni sciroccali  molto forti (50-70 km/ora) e con larrivo delle piene dei fiumi minori, quali il Lemene, il Loncon, il canale Brian e il Sile, conseguenti alle piogge continue ma non molto intense che da questa notte cadono  nel comprensorio e nella bassa pianura pordenonese e opitergina. Sono caduti mediamente 20 millimetri di pioggia e ne sono previsti ancora altrettanti».
«Temevamo lo scenario di martedì, ma il vento non era teso e quindi non ci sono state gravi conseguenze - spiega Lorenzo Braida, direttore della Bibione mare che gestisce il litorale di Pineda - Il mare è arrivato fino ad oltre 200 metri. La mareggiata ha fortemente danneggiato i lavori del progetto Life redune, con il quale si stava ristabilendo lintegrità ecologica degli habitat dunali». Danni ingenti anche alla Bibione rife. Il sindaco di S. Michele Pasqualino Codognotto ha scritto alla Regione per chiedere lo stato di calamità, e a a Genio civile, Sistemi Territoriali e Consorzio di bonifica per un sopralluogo urgente sui danni subiti a Bibione Pineda e via Baseleghe a causa dell'esondazione dell'acqua dalla Litoranea Veneta dovuta alla fragilità dei suoi argini.
A CAORLE
Lo avevano detto già ieri i responsabili del Consorzio arenili: «E' ancora troppo presto per una conta effettiva dei danni. Dobbiamo attendere le mareggiate del fine settimana». La previsione è stata sicuramente azzeccata perchè se giovedì il maltempo aveva regalato una breve tregua, ieri le mareggiate sono tornate a spazzare tutto l'arenile di Caorle. La furia dell'acqua ha colpito più duramente l'arenile di Ponente. Anche a Levante, comunque, la spiaggia è stata sommersa per lunghi tratti, in particolare nell'insenatura della Sacheta. Il vento ha agitato anche le solitamente placide acque del Livenza che sono fuoriuscite allagando per alcune ore il tratto finale di via Livenza. Ieri numerosi sono stati i sacchi di sabbia depositati lungo tutto il muretto di contenimento del Rio Interno con l'obbiettivo di rinforzare la difesa idraulica, particolarmente sollecitata dalle piene di questi giorni, e di arginare, almeno parzialmente, le infiltrazioni che si sono manifestate lungo Fondamenta Pescheria. Il livello dell'acqua all'interno del porto si è innalzato soprattutto in tarda mattinata, senza però arrivare a sfiorare il bordo del muretto, come era successo martedì notte. Il maltempo sta causando danni anche alle attività economiche di Caorle: a soffrire è il settore della pesca, con le imbarcazioni costrette a rimanere ancorate. Grande è la preoccupazione da parte dei vongolari del Cogevo di Venezia per il possibile ripetersi di una moria di molluschi simile a quella che si verificò lo scorso autunno dopo il passaggio di Vaia. In quell'occasione morì quasi il 90% delle vongole, ma quest'anno si teme anche per i cannolicchi. (m.cor) (r.cop)
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