Alda Vanzan
I leoni da tastiera non hanno paura. Scrivono e commentano sui social

Mercoledì 19 Giugno 2019
Alda Vanzan
I leoni da tastiera non hanno paura. Scrivono e commentano sui social pensando che tutto sia lecito. Poi, quando gli si fa presente che Facebook non è una tribuna coperta dall'immunità e che una parola di troppo può costare una denuncia, si ridimensionano a cuccioli. Capaci di diventare agnellini.
Ne sa qualcosa Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto che in più occasioni ha annunciato di ricorrere alle carte bollate contro i leones che pensavano di poter dire qualsiasi cosa. Anche le bugie. Come quella su sua moglie, che su Facebook si è trovata a lavorare all'ospedale di Santorso, in provincia di Vicenza, addirittura come dirigente, quando in realtà è part-time in una azienda assicurativa a Conegliano. Ma quel lavoro, inventato, serviva ai leoni da tastiera per dimostrare perché il Santorso era stato valorizzato dalla Regione di Zaia, mentre l'ospedale di Bassano era stato penalizzato. «Li denuncerò», aveva detto il governatore. E i due agnellini si erano subito prodigati nel chiedere scusa.
Stavolta è la Regione Veneto ad annunciare carte bollate. Sotto accusa il video che Sonia Perenzoni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Montecchio Maggiore (Vicenza), ha postato a metà maggio su Fb sostenendo che la Regione di Zaia con la Pedemontana ha «murato una discarica».
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