Vo', già eseguiti 2.700 tamponi «Grande esempio di senso civico»

Lunedì 4 Maggio 2020
Vo', già eseguiti 2.700 tamponi «Grande esempio di senso civico»
LA RICERCA
VO' Non sono soltanto un modello sanitario da esportare nella lotta al Coronavirus, ma anche un esempio di civiltà che il governatore Zaia propone di premiare con il Leone d'Oro, la massima onorificenza della Regione. I cittadini di Vo' hanno dato prova, ancora una volta, di un profondo senso civico aderendo in massa al terzo giro di tamponi e test sierologici previsti dalla nuova ricerca dell'Università di Padova. All'appello hanno risposto in 2.700 su 3.300 abitanti, l'81 per cento della popolazione. Erano stati 2.800 al primo screening e 2.400 al secondo. Non solo adulti e anziani ma anche moltissimi bambini si sono messi in fila davanti alle scuole di via Mazzini, indossando la mascherina e rispettando le distanze.
L'ATMOSFERA
L'atmosfera che si respirava era da festa paesana più che da test epidemiologico, anche grazie ai clown dell'associazione Prislop di Ospedaletto Euganeo che tra canti, balli e palloncini hanno rallegrato l'attesa dei più piccoli. Alcuni di loro entravano timorosi ma uscivano sorridenti dall'atrio che brulicava di operatori sanitari in tuta e mascherina. La macchina organizzativa ieri ha raggiunto quota 50 volontari tra Azienda ospedaliera di Padova, Università e Croce Rossa, a cui si sono aggiunti la protezione civile e il gruppo alpini di Teolo-Vo'. L'altruismo e il senso di responsabilità non sono passati inosservati al presidente Luca Zaia. Ieri mattina, durante la consueta conferenza stampa, il governatore ha ribadito più volte che la comunità di Vo' deve avere una medaglia al merito. «Proporrò sia attribuito il Leone d'Oro ha affermato Zaia Vedere una comunità che si mette a disposizione della scienza, bambini compresi, è una cosa unica. La sublimazione dei veneti ce l'abbiamo a Vo'. Ci stanno facendo fare un'ottima figura anche a livello internazionale». Il Leone d'Oro, massima onorificenza regionale, l'anno scorso è stato conferito alla campionessa di nuoto Federica Pellegrini. Ma il governatore si è spinto oltre, chiedendo che il presidente della Repubblica valuti un riconoscimento nazionale.
LA EX ZONA ROSSA
Che a Vo' si sarebbe scritto un pezzo di storia, gli abitanti lo avevano capito già il 21 febbraio scorso quando il paese è diventato zona rossa con i primi due contagi e ha pianto anche la prima vittima italiana, il 77enne Adriano Trevisan. Ma accettare di diventare un laboratorio in cui gli scienziati padovani potessero studiare il comportamento del virus non era scontato. «Era l'unico modo per fare qualcosa contro il virus spiega il sindaco Giuliano Martini quindi abbiamo accettato con determinazione e tenacia, dimostrando di essere una grande squadra. La disgrazia che ci è capitata ci ha permesso almeno di dare un contributo alla scienza. All'inizio siamo stati additati come gli untori. Abbiamo dimostrato che il contagio è stato una casualità, abbiamo sopportato due settimane di quarantena e ci siamo sottoposti agli studi scientifici, con senso di responsabilità».
La ricerca portata avanti dal virologo Andrea Crisanti e dal professore Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina, indagherà una serie di aspetti: il comportamento del virus nella fase di contagio e il quella della malattia, l'eventuale correlazione tra le caratteristiche genetiche di ciascuno e il manifestarsi del virus, le eventuali mutazioni del Covid nella trasmissione da un paziente all'altro e il nesso tra la guarigione e la presenza di anticorpi. Nodi che i ricercatori cercheranno di sciogliere sia attraverso i test sierologici, sia attraverso la mappatura genetica dei partecipanti. Ieri, al termine del campionamento, il rettore dell'ateneo patavino Rosario Rizzuto ha raggiunto l'équipe multidisciplinare per ringraziare tutti del lavoro svolto.
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci