«Sergio, alla sicurezza ci penso io: lasciami fare due mesi l'assessore»

Giovedì 22 Agosto 2019
«Sergio, alla sicurezza ci penso io: lasciami fare due mesi l'assessore»
PUNTO DI VISTA
PADOVA Sulle modalità con cui affrontare i problemi della sicurezza la fantasia non gli è mai mancata. E quand'era parlamentare si era inventato di tutto per allontanare gli spacciatori da via Anelli, compresa l'apertura di una sede di Alleanza Nazionale, il partito a cui apparteneva, nel bel mezzo del bronx. Oggi Filippo Ascierto, che è responsabile per Fratelli d'Italia dei rapporti con le forze dell'Ordine, di idee che gli frullano per la testa ne ha ancora tante per dare una risposta a quegli angoli dei città dove pusher e degrado imperversano. Di recente si è occupato dei Giardini dell'Arena, addirittura in collaborazione con l'amministrazione comunale, con cui ha avviato varie iniziative, tra cui un mercatino e i gazebo delle ripetizioni. Ma a suo avviso la situazione di Padova è sempre più critica, al punto che si accinge a formulare una proposta provocatoria a Sergio Giordani, a cui chiederà di affidargli per un paio di mesi, ovviamente gratis, la delega alla sicurezza.
Quali sono i luoghi più problematici?
«La città sembra vittima dell'abbandono e della rassegnazione da parte di chi la governa. I dati di fatto dimostrano che, se c'è la volontà, le cose si fanno e i risultati arrivano. Invece alcune situazioni croniche, e ormai incancrenite, sembrano destinate a perdurare. Per esempio, in Corso del Popolo, proprio sotto la statua di Garibaldi, ci sono stabilmente 5 o 6 persone di colore che vendono bici rubate: anche a me, ieri ne hanno offerta una elettrica a 100 euro. Possibile che in quel sito non si possano posizionare un paio di agenti della polizia locale?».
Altre zone critiche?
«Intorno alla Stazione da oltre 10 anni i venditori di droga hanno individuato alcuni punti, rimasti sempre gli stessi nel corso del tempo, per i loro traffici illeciti. La gente che abita lì ha il terrore di uscire di casa, così come coloro che risiedono in Piazza De Gasperi, o in via Tommaseo. Se avessi per due mesi la delega alla sicurezza, quindi, non esiterei a mettere delle pattuglie fisse in quegli angoli di degrado, perché la camionetta situata nel piazzale della Ferrovia non serve a nulla, visto che i traffici illeciti avvengono nelle strade limitrofe. Bisogna militarizzare l'area per un periodo di almeno sessanta giorni per risolvere radicalmente il problema».
E perché non si fa?
«Il problema è che a Padova c'è troppo lassismo. Una commerciante l'altro giorno è stata derubata della borsetta che aveva appoggiato sul sedile dell'auto, mentre caricava della merce. È riuscita a memorizzare la targa della vettura su cui sono fuggiti i ladri che risulta intestata a una persona che risiede nel campo nomadi di via Longhin. Ebbene, la derubata ha sporto denuncia, le forze dell'ordine hanno individuato la macchina, ma non c'è stato alcun provvedimento. E sull'accampamento, dove alloggiano persone che vivono di furti, non vengono mai fatti presidi. Cosa dire, poi, del barista di Mortise che ha chiesto di allargare regolarmente il plateatico in modo da occupare una fascia di marciapiede dove stazionano gli spacciatori? Il Comune ha respinto la richiesta, anche se l'incremento di sedie e tavolini averebbe portato un po' di serenità a una strada degradata dalla presenza dei pusher».
Lei si è speso molto per i Giardini dell'Arena.
«Avevamo ottenuto buoni risultati vietando il transito delle biciclette, su cui fuggono i ricettatori di velocipedi e chi smercia droga. Invece, il Comune ha fatto un nuovo provvedimento, ripristinando il passaggio dei ciclisti. Ed è evidente che le presenze negative sono ricomparse».
Altre idee per avere più sicurezza?
«Far adottare un pezzo di marciapiede, o di strada, ai cittadini, a cui affidare il compito di tenerlo pulito e di sorvegliarlo».
Nicoletta Cozza
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