LA STORIA
PADOVA Una decina di giorni fa con un filo di voce aveva commentato

Mercoledì 14 Ottobre 2020
LA STORIA
PADOVA Una decina di giorni fa con un filo di voce aveva commentato l'esito delle regionali. La malattia lo aveva costretto a non ri-candidarsi per il terzo mandato, ma non gli impediva di continuare a dedicarsi, con lungimiranza e da gentiluomo quale era, a questa grande passione. La più importante, dopo la famiglia e l'impegno per gli ultimi. Poi, il dolore insopportabile ha preso il sopravvento e lo ha costretto, una settimana fa, al ricovero al Sant'Antonio. E nonostante sentisse le forze venire meno, non ha mai perso la speranza. Sognava di tornare in vacanza con la moglie e i tre figli, di riprendere a insegnare e a ragionare di politica guardando avanti, come sempre. E invece ieri alle 14,10 Claudio Sinigaglia dal dormiveglia della terapia antalgica è passato al sonno eterno. Senza un sussulto, senza un lamento, anzi quasi abbozzando un sorriso quando percepiva le voci e le carezze dei familiari che lo hanno accompagnato nell'ultimo viaggio. Con discrezione come era vissuto, quindi, si è addormentato per sempre a 62 anni, stroncato dal male aggressivo che aveva scoperto due anni fa e contro cui aveva combattuto senza mai arrendersi, sostenuto da una Fede profonda. Ma cure di ogni genere, compresa la chemio, e un intervento, non sono serviti. Un destino beffardo, maturato a un giorno dall'insediamento del consiglio regionale, di cui aveva fatto parte sui banchi del Pd nelle ultime due legislature, ha voluto il finale peggiore.
IL RACCONTO
A fianco di Claudio Sinigaglia negli ultimi istanti c'erano la moglie Roberta, i figli Edoardo, che domani avrebbe dovuto consegnare la tesi per la laurea magistrale in Scienze del Linguaggio a Ca' Foscari, Gregorio che si è appena iscritto a Scienze Motorie, e Virginia, che frequenta la terza media alla Tartini, oltre ai fratelli don Ezio, parroco della chiesa di San Salvatore a Camin, e Carlo. «Non pensavamo - racconta il primogenito - che papà se ne sarebbe andato così in fretta. Anzi, credevamo che potesse stare con noi ancora dei mesi. E quando abbiamo capito che invece sarebbero state poche ore, non l'abbiamo più lasciato. Ieri io e mio fratello siamo andati a prendere a scuola Virginia e siamo arrivati al Sant'Antonio, nel reparto di Gastroenterologia della professoressa Franca De Lazzari dove era ricoverato, per salutarlo un'ultima volta. Fino alla sera precedente, seppure sedato, aveva interagito con noi, mentre ieri dormiva profondamente. Abbiamo recitato tutti insieme una preghiera e poi papà ha smesso di respirare». «Ho ricordi bellissimi - aggiunge - come quando si lamentava di non poter andare in consiglio per la chemio, che si faceva spostare per partecipare. O come quando era in Comune e la domenica ci portava a vedere gli impianti che aveva fatto realizzare da assessore allo Sport, controllando che tutto fosse a posto. Cercava sempre di migliorarsi per aiutare gli altri. E ora la malattia che gli ha causato due anni di passione ce l'ha portato via».
LA CARRIERA
Sinigaglia, laureato in Lettere e Filosofia, per anni aveva insegnato. Animatore dell'Azione Cattolica, era appassionato di montagna e di sport, tifoso dell'Inter e in passato anche presidente della Polisportiva Victor. Nell'85 l'esordio nel consiglio di quartiere 11-Brentella, poi nel '95 sostiene Flavio Zanonato che diventa sindaco e gli affida le deleghe allo Sport e alla Casa. Nel '99 siede nel parlamentino all'opposizione della giunta-Destro, ma nel 2004 torna Zanonato e pure lui rientra a Palazzo Moroni come vice sindaco e assessore al Sociale e allo Sport, riconfermato nel 2009. Nel 2010, lascia la poltrona in Municipio a Fabio Verlato e diventa consigliere in Regione con 8.600 preferenze: a Venezia rimarrà per due mandati, occupandosi soprattutto di sanità.
«Con la morte di Sinigaglia - annota il governatore Luca Zaia - viene meno una figura politica che sapeva farsi ascoltare e fornire spunti costruttivi di riflessione. Innamorato di Padova e del suo Veneto, attivissimo sul fronte della Sanità, l'ho conosciuto sempre su posizioni differenti, tuttavia laico e capace di una politica costruttiva. Perdiamo una voce verso la quale era naturale avere attenzione». «Una notizia terribile - aggiunge l'assessore uscente Roberto Marcato -. Era un avversario, non un nemico. Apprezzavo la sua ironia, mai offensiva, ma da persona intelligente. Senza di lui Padova e il Veneto sono più poveri». E il sindaco Sergio Giordani ha commentato: «Si è battuto per la salvaguardia della sanità regionale e per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Padova. Ha perseguito sempre il bene comune. Ci conoscevamo da ragazzi, essendo cresciuti nello stesso quartiere. Oggi perdo un amico che ho sempre stimato e provo un dolore profondo».
I funerali di Claudio Sinigaglia verranno celebrati dopodomani, venerdì, alle 10,30, nella parrocchia di Chiesanuova, preceduti alle ore 9 da un saluto istituzionale nel cortile di Palazzo Moroni.
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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