Firma della donna morta, giallo sul documento

Martedì 7 Maggio 2019
Firma della donna morta, giallo sul documento
CADONEGHE
Che si tratti di un macchinazione studiata a tavolino ormai è certo. Non resta più alcun dubbio infatti sul fatto che chi si è presentato a firmare a sostegno della Lista Civica per Cadoneghe che presenta Virginia Garato come candidato sindaco, spacciandosi per A.P., una donna di 60 anni, deceduta nel 2017, e firmandosi proprio con il suo nome, lo ha fatto di proposito.
Oltretutto, si è scoperto che il documento d'identità esibito al momento della sottoscrizione è datato perché ne esiste uno più recente che è stato rilasciato alla donna poco prima che morisse.
«Io e la mia civica siamo vittime di un odioso tentativo di truffa - sbotta la candidata Garato -. Le firme depositate a sostegno della mia candidatura sono tutte regolari e superano ampiamente il minimo richiesto di 100 sottoscrizioni. Non appena emerso questo atto criminale su cui sta indagando la magistratura abbiamo stralciato tutto il modulo delle firme contenente anche quella attribuita alla cittadina defunta. La nostra candidatura è dunque regolare e rispetta pienamente la legge. Abbiamo massima fiducia negli organi inquirenti, nei magistrati, nei carabinieri cui abbiamo affidato la nostra denuncia e confidiamo che si possano individuare esecutrice e mandante di un atto di estrema gravità che aveva lo scopo di sabotare la Lista Civica e la mia candidatura».
La denuncia per sostituzione di persona è stata depositata da Andrea Rozzato, consigliere comunale uscente, che ha autenticato le firme (anche delle truffatrice) nella sede Cgil di via Franco a Cadoneghe.
Il consigliere ricorda che la donna aveva tra i 50 e 55 anni e ha presentato il documento. Dopo aver verificato tutti i dati e osservato la persona al consigliere è sembrata evidente la corrispondenza con la foto sul documento e ha assistito mentre la donna firmava a fianco delle generalità. Subito dopo la donna se n'è andata.
«Quando siamo stati all'ufficio anagrafe per produrre i certificati elettorali dei sottoscrittori della nostra lista - prosegue Lacava - abbiamo scoperto che qualcuno aveva firmato con il nome ed esibendo i documenti di una donna deceduta due anni fa. Un falso che, comunque, non mette fuori gioco la lista perché è stato ritirato il solo foglio che conteneva la firma falsa e dove c'erano altre 19 sottoscrizioni. Per fortuna ne avevamo raccolte tante e siamo riusciti comunque a presentarle e la nostra lista è stata ammessa». La commissione elettorale, infatti ha verificato le liste presentate e non ha rilevato alcuna anomalia. Ora la questione è di competenza della magistratura.
L.Lev.
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