E negli Stati Uniti c'è Belzoni city

Sabato 25 Maggio 2019
«Il Belzoni era un massone, amico di Jappelli, il progettista del Pedrocchi. E questo spiega perchè una delle sale del celebre monumento sia proprio dedicata all'Egitto». Anche questo è un aspetto singolare della traiettoria esistenziale di un intrepido come Belzoni e che il Comune racconterà a palazzo Zuckermann. «Porteremo materiali della cultura massonica del tempo» annuncia l'assessore alla Cultura, Andrea Colasio, mentre cercheremo di far interagire Belzoni con la sua città al tempo dell'ultima visita. A proposito: portò a sua madre che abitava a Monselice delle gazzelle. Penso sia la prima volta che si vedessero».
Come per la prima volta si potrà vedere grazie alle moderne tecnologie un avatar dello stesso Belzoni, cioè una sua incarnazione su realtà virtuale.
Di suo invece avremo il segno della fama. Negli Stati Uniti è stata fondata la città Belzoni city nello stato del Mississipi. Poco più di 2mila bitanti, ma almeno gli americani se ne sono accorti. Ebbene, avremo da quella cittadina il cartello stradale che la indica.
Infine l'iscrizione su legno sotto la palma che lo vede sepolto a Gwato 40 chilometri prima di Benin city diceva così: Il gentiluomo che ha messo questa epigrafe sulla tomba del celebrato e intrepido viaggiatore, spera che ogni europeo che visiti questo posto faccia pulire il terreno e riparare lo steccato intorno, se necessario.
M.G.
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