Cadavere emerge dal Piovego, scatta l'allarme

Martedì 17 Settembre 2019
INDAGINI
PADOVA Erano circa le 11,30 quando è scattato l'allarme. Un cadavere galleggiava sul Piovego, all'altezza del pontile semidistrutto lungo passeggiata Miolati, proprio dietro al parcheggio multipiano di via Trieste, a quell'ora molto trafficata da studenti e passati. Ad allertare le forze dell'ordine un cittadino nordafricano. Sul luogo sono immediatamente accorsi i Vigili del Fuoco, gli uomini delle volanti della Polizia e un'auto medica del 118. I vigili del fuoco hanno calato in acqua il canotto e recuperato il corpo adagiandolo sullo spiazzo erboso che separa il canale da passeggiata Miolati. Per l'uomo emerso dalle acque del canale, a poco più di un metro dalla riva, non c'era però più nulla da fare ed i medici non hanno potuto che constatarne il decesso, coprire la salma e attendere il medico legale. Il cadavere è stato successivamente identificato come Hasni Amro, 32 anni, nordafricano, irregolare in Italia da diversi anni, e già conosciuto alle forze dell'ordine come tossicodipendente e per una lunga serie di reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, e non solo. L'ultima volta Hasni Amro era stato denunciato circa un mese fa, tanto che un primo riconoscimento è avvenuto ad opera dei poliziotti intervenuti sul posto. Il trentaduenne risultava senza fissa dimora e quando era stato fermato dalle forze dell'ordine aveva fornito come generalità diversi alias, affermando a volte di essere cittadino tunisino altre marocchino. Il medico legale, ad un primo esame esterno effettuato sul corpo del giovane, non ha rilevato tracce di violenza. Il corpo è quindi stato trasportato all'istituto di medicina legale di via Gabelli. Sarà solo l'autopsia a stabilire le cause del decesso ma le investigazioni procedono a tutto campo. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti una possibile caduta accidentale nel Piovego, un malore improvviso che dalla riva lo potrebbe aver fatto cadere in acqua ma non viene escluso nemmeno il suicidio. In un primo momento si è anche ipotizzato che il trentaduenne potesse aver deciso di gettarsi nel canale solo per un bagno finito tragicamente. Sul pontile infatti c'era un paio di scarpe lasciate in un angolo vicino ad un telo. Le calzature però non sono risultate appartenere ad Hasni Amro. Il cittadino nordafricano che ha lanciato l'allarme è stato a lungo sentito dagli inquirenti nel tentativo di comprendere cosa possa essere accaduto ieri mattina. Lo spiazzo erboso all'altezza del vecchio pontile dove è stato recuperato il corpo del nordafricano è da un paio d'anni luogo dello spaccio cittadino, sull'erba molte le siringhe usate e gli involucri abbandonati da tossicodipendenti sia stranieri che italiani che vanno a rifornirsi sotto il grande albero della riva. Il luogo è spesso sottoposto a controlli da parte di Polizia, Carabinieri e agenti di Polizia Locale che identificano tutti coloro che stazionano nell'aria che poi viene anche ripulita ma dopo ogni controllo, prato e pontile tornano ad essere occupati da decine di persone.
Luisa Morbiato
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