AL PRIMO POSTO
PADOVA Padova è la prima provincia in Veneto per richieste

Giovedì 9 Luglio 2020
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PADOVA Padova è la prima provincia in Veneto per richieste di accesso al contributo a fondo perduto a seguito dell'emergenza Coronavirus. Hanno chiesto aiuto quasi 21 mila tra imprenditori, commercianti e artigiani messi in crisi dal blocco delle attività durante il lockdown. Nei conti correnti dei contribuenti padovani sono stati erogati già 53 milioni di euro, in media 3.700 euro a domanda. I dati sono stati resi noti ieri, attraverso un comunicato ufficiale dell'Agenzia delle Entrate del Veneto.
LE DOMANDE
Sono oltre 106 mila le richieste di accesso al contributo presentate su tutto il territorio veneto a 20 giorni dall'apertura del canale. Ad oggi sono state evase più di 73 mila domande e le somme già accreditate dall'Agenzia delle Entrate a livello regionale ammontano ad un totale di 272 milioni di euro. La maggior parte delle istanze presentate fanno capo alla provincia di Padova, con 20.913 richieste. Le domande provengono da 20.632 soggetti, di cui 11.064 persone fisiche e 9.568 persone non fisiche. Le richieste del contributo a fondo perduto già pagate dall'Agenzia delle Entrate a Padova sono 14.313 per un contributo complessivo di 53 milioni e 127 mila euro. Significa che, in media, le imprese o i commercianti hanno ricevuto 3.700 euro dallo Stato. Finora hanno avuto diritto al sostegno economico 7.438 persone fisiche e 6.875 persone non fisiche nel padovano. In Veneto seguono le province di Verona, con 20.157 domande e 50 milioni di euro erogati, Venezia (20.148 e 53 milioni), Vicenza (18.279 e 49 milioni), Treviso (17.399 e 48 milioni), Rovigo (5.337 e 10 milioni) e Belluno (4.209 e 8 milioni).
Il Dl Rilancio ha previsto l'erogazione di un contributo a fondo perduto, cioè senza alcun obbligo di restituzione, a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche del lockdown. «Il ristoro spetta ai titolari di partita Iva spiega l'Agenzia delle Entrate - esercenti attività d'impresa e di lavoro autonomo, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell'ultimo periodo d'imposta inferiore a 5 milioni di euro e a condizione che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. L'ammontare del contributo è pari al 20% del calo del fatturato di aprile se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 sono inferiori o pari a 400 mila euro; al 15%, se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 superano i 400 mila euro ma non l'importo di un milione di euro; al 10%, se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 superano un milione di euro ma non l'importo di 5 milioni di euro. Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche».
I TERMINI
C'è tempo fino al 24 agosto per richiedere il contributo. Per trasmettere l'istanza si può usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline o una specifica procedura web nell'area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Il contribuente può anche avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche. L'Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche una guida con tutti i passaggi da seguire per ottenere la quota. All'interno dell'area dedicata del sito internet dell'Agenzia, oltre al modello di richiesta per accedere al contributo e alle relative istruzioni, è disponibile anche una guida scaricabile, che spiega passo passo le indicazioni utili per richiedere il contributo, illustrando le condizioni per usufruirne, l'entità, il contenuto dell'istanza, le modalità di predisposizione e di trasmissione.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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