Al Madre Teresa riaprono 50 posti letto chirurgici

Sabato 15 Maggio 2021
Al Madre Teresa riaprono 50 posti letto chirurgici
IL PIANO
MONSELICE «L'ospedale di Schiavonia non sia sempre il solo e unico Covid hospital della provincia: serve un'alternanza tra gli ospedali provinciali». È la richiesta dei sindaci della Bassa Padovana (Distretto 5 Padova Sud ex Ulss 17), all'indomani dell'incontro con i nuovi vertici dell'Ulss 6 Euganea, in occasione del quale hanno ottenuto un approfondimento rispetto alla riapertura dei reparti dell'ospedale Madre Teresa di Calcutta. «Attualmente l'ospedale di Schiavonia è in fase 2 e sta avviandosi verso un ulteriore piano di rimodulazione - spiegano i sindaci - è stato comunicato che nei prossimi giorni saranno riaperti 50 posti letto in area chirurgica polispecialistica ed ulteriori 50 posti letto in area medica polispecialistica». Notizie meno confortanti arrivano dal Pronto Soccorso, che resta al momento Punto di Primo Intervento. Secondo quanto spiegato dall'Ulss 6, infatti, perché si possa tornare ad avere il Pronto Soccorso al Madre Teresa sono necessarie condizioni più idonee, come la disponibilità di 75 posti letto in area medica e di circa 100 posti letto in area chirurgica. Inoltre, è necessario che in Terapia intensiva i pazienti Covid non siano più di 4 e non più di 8 per le rimanenti patologie.
I sindaci del territorio hanno manifestato apertamente le preoccupazioni dei cittadini, facendosi portavoce dei disagi degli utenti, in primis l'essere dirottati per diverse patologie, ricoveri, prelievi e visite in altri ospedali dell'Ulss 6, viste le limitazioni dei posti letto e la persistente chiusura del Pronto Soccorso. Altra grande preoccupazione espressa dai sindaci della Bassa è data dalle liste di attesa per alcune attività ambulatoriali e di diagnostica. È stata evidenziata anche la situazione degli operatori sanitari dell'ospedale di Schiavonia, che da 14 mesi di fatto si trovano a lavorare in un Covid hospital e sono sottoposti, di conseguenza, ad un continuo e persistente stress test. Cosa fare dunque per limitare questi disagi e tornare a una situazione che sia il più possibile vicina alla normalità anche nella Bassa Padovana? I sindaci del territorio chiedono appunto una scelta di alternanza tra i diversi ospedali della provincia. «L'ospedale di Schiavonia non può essere sempre il solo e unico Covid hospital rimarcano - chiediamo inoltre di riaprire con urgenza l'ospedale di comunità di Montagnana e di rimetterlo a disposizione dei cittadini più anziani, perché attualmente riservato a soli posti letto Covid».
È insomma un ritorno alla normalità più concreto quello invocato dal comitato presieduto dal sindaco di Monselice Giorgia Bedin, soprattutto alla luce dei dati sempre più incoraggianti, sia a livello di contagi che di ricoveri, nonché del buon andamento delle vaccinazioni. Con la discesa della curva dei contagi e i vaccini aperti sempre a più fasce della popolazione, è logico aspettarsi la riapertura, sempre più completa, delle attività al Madre Teresa di Calcutta. In questo quadro l'Ulss 6 ha recentemente sottolineato, attraverso le parole del direttore del dipartimento di area chirurgica e direttore di Urologia Antonino Calabrò, come l'attività di fatto non sia mai stata interrotta, al contrario abbia sempre potuto contare sulla continuità assistenziale. «Soprattutto durante i picchi pandemici - ha dichiarato il dottor Calabrò - il personale sanitario del Dipartimento di area chirurgica ha dovuto riorganizzare la propria vita lavorativa a favore di una maggiore e necessaria duttilità, restando ad operare sia nel proprio ambito specialistico, seppur drasticamente ridotto, e in alcuni periodi del tutto annientato, sia nell'ambito internistico-infettivologico».
Camilla Bovo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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