La guerra alla Ue non piace Bocciati reddito e condono

Mercoledì 14 Novembre 2018
IL SONDAGGIO
Il Def (Documento di economia e finanza) del governo Conte, come noto, ha ricevuto una nota in cui l'Europa chiede siano riviste alcune scelte. L'Esecutivo, però, non sembra disponibile a lavorare per ottenere il placet europeo: lo scontro istituzionale che si sta consumando appare non del tutto inedito, nei contenuti, ma certamente nuovo, per la veemenza con cui viene portato avanti, soprattutto dai viceministri Salvini e Di Maio.
Di fronte a questo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e provincia di Trento appare divisa. Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, il 45% degli intervistati ritiene che il governo dovrebbe andare avanti, anche a costo di pagarne le conseguenze in Europa. A chiedere di rivedere la legge di bilancio, però, è la maggioranza dei nordestini: il 51%, infatti, è convinto che non possiamo permetterci di avere l'Europa contro.
TIRARE DRITTO
I sostenitori degli attuali partiti al governo sono i più determinati nel tirare dritto. Tra gli elettori della Lega, infatti, l'idea di proseguire senza ripensamenti raggiunge il 67% e si ferma poco distante tra quelli del Movimento 5 Stelle (61%). Rileviamo, però, come sia tutt'altro che trascurabile la percentuale che invita a maggiore cautela i propri rappresentanti: a chiedere di rivedere il Def, infatti, è il 29% dei leghisti e il 38% dei grillini.
Tra gli altri, prevale nettamente l'idea che il Documento debba essere modificato: la pensa in questo modo la (quasi) totalità dei sostenitori del Pd (95%); pure la maggioranza di chi guarda a Forza Italia o ai partiti minori predilige un atteggiamento più conciliante (rispettivamente: 76% e 70%), ma una quota non trascurabile chiede al governo di andare avanti (23 e 27%). Anche tra gli incerti sembra emergere una richiesta di atteggiamento più conciliatorio (63%), ma resta consistente il consenso verso un atteggiamento meno dialogante (30%).
NÉ REDDITO NÉ CONDONO
Qual è il giudizio sui singoli provvedimenti? A dichiararsi a favore dell'abolizione della riforma Fornero è il 63% dei nordestini, superata solo dalla decisione di fermare l'aumento dell'IVA (67%, ma sostenuto trasversalmente da tutti gli elettorati). L'introduzione della Flat Tax piace al 49% degli intervistati, mentre il consenso all'abolizione del Jobs Act si ferma al 45%. Fanalini di coda, il reddito di cittadinanza e il condono fiscale: in questo caso, il favore non va oltre il 34-35%. L'apprezzamento per l'abolizione della riforma Fornero e l'introduzione della Flat Tax riuniscono una larga parte dei sostenitori del governo gialloverde, ma non ugualmente si può dire di altri provvedimenti. Abolizione del Jobs Act e reddito di cittadinanza, infatti, sembrano piacere molto più ai grillini (70 e 64%) che ai leghisti (45 e 36%). La vera sorpresa, però, viene dal condono fiscale: sul controverso provvedimento di matrice leghista, infatti, il consenso più ampio arriva dagli elettori del M5s (59%), mentre tra quelli della Lega si ferma sotto la soglia della maggioranza assoluta (46%).
Natascia Porcellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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