West Nile, terza morta in Veneto

Martedì 14 Agosto 2018
LA FEBBRE DEL NILO
ODERZO (TREVISO) Salgono a tre i decessi in Veneto per West Nile. Ieri mattina, il virus di origine tropicale ha portato alla morte, complicando un quadro clinico già critico, una 74enne residente a Salgareda, nel Trevigiano. La donna, che da otto anni lottava contro un cancro ai polmoni, era immunodepressa, cioè con scarse difese immunitarie, oltre ad essere in uno stato di cachessia, cioè aveva perso tanta massa corporea e peso in modo irreversibile. Un quadro clinico molto grave nel quale il virus, trasmesso da una zanzara, si è inserito, portando la donna in pochi giorni dal coma alla morte. La morte è avvenuta nel reparto di medicina dell'ospedale di Oderzo, dove da una settimana la 74enne era ricoverata.
All'insorgere dei sintomi, febbre, disorientamento e uno stato soporoso, la prima diagnosi dei medici è stata di encefalite, cioè di un'infiammazione dell'encefalo, e gli accertamenti seguiti e l'esame del sangue hanno confermato che quell'improvviso decadimento fisico era legato al virus West Nile. E in poco tempo, per la donna è subentrata la morte. Come precisato dall'azienda sanitaria, dal 2010 la signora lottava contro «una grave forma neoplastica che l'aveva portata anche ad una critica cachessia (grave perdita di massa corporea e peso irreversibile) e a un'immunodepressione di secondo grado. Negli ultimi giorni, il quadro clinico si è aggravato con manifestazioni neurologiche.
LE DIAGNOSI
La 74enne di Salgareda era una dei cinque pazienti residenti in provincia di Treviso a cui nelle ultime settimane è stato diagnosticato il virus. Le altre quattro, come confermato ieri dal dottor Stefano Formentini direttore della funzione ospedaliera a Treviso, non sono ricoverate. Salgono così a tre le morti in Veneto legate al virus tropicale che viene trasmesso dalla zanzara. Stando al quarto bollettino sulle arbivirosi emesso dalla direzione prevenzione della Regione, che contiene un focus sulla febbre West Nile, al 7 agosto i casi accertati erano 51, dei quali 32 forme lievi e 19 neuroinvasive a diversi livelli di gravità, così distribuiti: 15 a Padova, 16 a Rovigo, 3 a Treviso, 7 a Venezia, 8 a Verona, 2 a Vicenza.
LA DIREZIONE
Quanto alla morte della 74enne, l'Usl 2 Marca Trevigiana precisa che «il virus è stato contratto dalla donna sicuramente da una zanzara e se la signora fosse stata sana, non si sarebbe accorta di nulla. La maggior parte delle persone infette non ha infatti sintomi, solo un 20% di coloro che contraggono l'infezione manifestano poi sintomi come mal di testa, febbre e nausea che in persone debilitate si evidenziano di più».
Solo una persona su mille tra quelle infette può essere colpita da encefalite, che porta alla morte. Ad oggi la prevenzione rimane l'unica arma contro il virus: per questo molti Comuni hanno attivato delle campagne di disinfestazione. Inoltre si suggerisce di installare in casa zanzariere, di evitare di creare zone con acqua stagnante e di utilizzare repellenti cutanei. Dal momento della puntura di una zanzara infetta, la malattia ha un periodo di incubazione che può variare da una a due settimane.
Molti non si accorgono nemmeno di essere stati contagiati. In altri, invece, emergono febbre, mal di testa, nausea, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Si può facilmente confondere con una sindrome influenzale e solo con un accertamento medico, cioè con un prelievo di sangue, il virus può essere identificato e debellato con specifiche cure mediche. Ieri intanto si è registrato anche un primo caso di West Nile in Friuli Venezia Giulia: si tratta di un triestino, ora ricoverato in ospedale. Avrebbe contratto il virus a Venezia, dove si era recato nei giorni scorsi.
Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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