Profughi, in corteo la «minoranza» italiana

Domenica 2 Aprile 2017
Profughi, in corteo la «minoranza» italiana
Forse sarà solo una provocazione, ma effettivamente quando una comunità di 400 persone si trova circondata da un migliaio di africani, si può tranquillamente parlare di minoranza etnico-culturale. Siccome questa è l'esatta proporzione tra immigrati ospitati nella ex base della frazione di San Siro a Bagnoli, il sindaco Roberto Milan ha chiesto alla Regione la tutela di questa minoranza. E per sostenere la sua richiesta ha chiamato i suoi amministrati a manifestare contro il centro di raccolta creato all'interno della vecchia struttura Nato.
All'appello di Milan hanno risposto ieri in 400, famiglie, bambini, anziani per tacer dei cani, compresi i sindaci di Cona Alberto Panfilio (altra base Nato dismessa, altro centro di accoglienza, altri mille stranieri) e di Agna Gianluca Piva (Comune preso in mezzo tra i due hub). Un corteo pacifico, partito alle 18.30 dal capoluogo, ha poi raggiunto la piazzetta della frazione. Tutti rigorosamente con un nastro rosso al collo, in segno di solidarietà con le donne vittime di violenze, dopo i recenti episodi di molestie.
I manifestanti sono poi arrivati in centro, dove il sindaco Milan ha spiegato il senso della delibera approvata dalla giunta: «La Regione, recependo una norma comunitaria, ha definito il popolo veneto minoranza etnico-culturale da proteggere. E i 400 residenti di San Siro non sono forse una minoranza rispetto ai mille immigrati?». Il collega Panfilio si è invece nuovamente rivolto al governo, chiedendo una soluzione rapida. Piva invece ha ricordato come finora la protesta sia stata civile e responsabile, ma ha anche sottolineato che la misura è colma.
Tanto per far capire come lo spirito guerriero stia ancora ruggendo, i tre sindaci appena scesi dal palco hanno cominciato a progettare una nuova manifestazione. Da definire i luoghi di partenza e arrivo, ma data già fissata: sabato 8 aprile.
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